A Claudia Salvadori il Premio La fenice d’oro per l’arte sacra

Grande successo dell’evento L’arte dal real all’AI promosso dal Critico d’arte internazionale Melinda Miceli con il supporto di Intelly Sistem del’Ing. Cristian Randieri. 5 luglio 2024 Feste Archimedee Ortigia, Siracusa presso Sala Borsellino di Palazzo Vermexio, palazzo Comunale. Protagonista l’intelligenza artificiale e il suo rapporto con l’arte.  Claudia Salvadori  ha presentato un’opera del ciclo “Be My Voice”, ricevendo il premio La fenice d’oro “Per la sua magistrale tecnica, e per aver effigiato il sacro in opere di acclarato successo”.

 

Ha dichiarato la Salvadori artista premiatissima con un curriculum importante a livello nazionale: “La mia Via Crucis parte da una mia esigenza esistenziale, nata dall’osservazione di ciò che è accaduto nel mondo durante il periodo pandemico e di ciò che ancora sta accadendo. È un ciclo d’arte che parte dall’osservazione del mondo. Visti i mali che attanagliano l’umanità vorrei essere risorsa e strumento che possa creare nel cuore una nuova consapevolezza dell’opportunità del viaggio della Vita. E’ auspicabile che l’arte possa catturare l’attenzione.

Proprio per questo mi sono posta l’obiettivo che non mi ero mai posta in precedenza. Facendo ritratti e figurazione cercavo di cogliere l’anima come scintilla Divina; ora ho cercato di cogliere l’anima sofferente del mondo in questi tempi. Con grande correttezza e rispetto di ogni confessione e di ogni sensibilità ho creato una Via Crucis che parte da una visione laica per potermi rivolgere a un pubblico più ampio possibile e condurlo attraverso la

consapevolezza ad una meditazione cristiana”.

“ Be my Voice” nasce anche dal bisogno di un atto di gratitudine verso coloro che mi hanno ispirato questo viaggio e donato gli strumenti per realizzarlo.

Nasce da un desiderio di condivisione col mondo perché nessuno sia dimenticato. Una mano povera al servizio degli altri e di Dio. Mi emoziona molto quando Papa Francesco parla di non dimenticare i momenti di silenzio e di non dimenticare gli ultimi. La mia Via Crucis vuole portare speranza e fiducia attraverso la riflessione che è l’inizio del viaggio catartico di ogni essere umano perché l’orrore verso il male può solo partire da un percorso di consapevolezza. La speranza che nasce dal dramma e dal dolore, la fiducia dalla paura. Tutta la mia Via Crucis è proiettata al portare l’uomo a quella consapevolezza che genera speranza attraverso azioni concrete. Desidero che le persone inizino a pregare con gli occhi guardando le immagini di questo mondo. Questa Via Crucis ha incontrato non solo il consenso degli operatori del mondo dell’arte ma soprattutto ha incontrato l’entusiasmo della gente e del mondo della cultura. Infatti se da una parte è andata al museo di San Giovanni degli Agostiniani e mi ha chiesto di fare la mostra subito dopo le opere degli Uffizi nello stesso posto; dall’altra il Museo del Correggio mi ha proposto una mostra di due mesi per poter dare l’occasione alla gente di riflettere”.

Tra le sue mostre si cita una del  2019 all’Ambasciata americana di Roma. Nel 2017 espone a Firenze, poi a Bologna e a Roma, nelle sedi istituzionali di Palazzo Pontificio, Sale del Bramante a Roma. Ad Assisi nel Palazzo Comunale, e ancora a Trento al Palazzo delle Albere, a Palazzo dei Papi di Viterbo; Museo della Legalità a Reggio Calabria; Palazzo Ducale di Palma di Montechiaro (AG), Siracusa Villa Reimann, International art Prize Giotto del Critico d’arte Melinda Miceli, prima classificata nella sezione disegno e tecniche miste. Tra le esposizioni all’estero, da citare quelle nel Principato di Monaco (2014) allo “Spazio Leo Ferré”, a Parigi nel 2016 presso l’Ambasciata Italiana e nello stesso anno a Shanghai, poi a Londra nel 2017 alla “Crypt Gallery”, e a Stoccarda (2018) all’Istituto Italiano di Cultura. Nel 2018 e nel 2019 al Museo di Stato Vernadsky di Mosca, nel 2020 alla galleria Lake and Farben di Berlino. L’arte del ritratto di Claudia Salvadori, una delle maggiori firme nazionali contemporanee, presenta un’originale e contemporanea rivisitazione del “realismo”, a cui sono state aggiunte delle particolari polveri che, attraverso linee perfettamente progettate e fresche, si vanno a depositare, sia sul volto, che sullo sfondo del dipinto conferendogli un’allure esotica. L’uso della materia grezza nel suo universo pittorico, è volto a ricercare una sorta di perfezione nell’imperfezione stessa, nella ruvidità della superficie pittorica. Nell’incisività del disegno i colori dell’elemento Terra, con tocchi degli elementi Aria e della pura Acqua, cesellano il volto di giovani Donne. L’Artista ha voluto “recuperare” l’armonia della bellezza classica, spesso ormai smarrita, dell’eterno femminino sacro, elidendo ogni forma di falsificazione moderna e sovrapponendola ad uno sfondo naturalistico. Sono opere che rvolti a ridare Valore alla vera Bellezza dove si assiste al trionfo della geometria sacra sull’anatomia e sulle proporzioni del volto. L’intensità dei tocchi di colore sulla tela, l’innovazione ed unicità è stata conferita da una personalissima rivisitazione di tecniche pittoriche e stili tradizionali.

 

Dott.ssa Melinda Miceli Critico d’arte, Editorialista