ROSSO O NERO …

La settimana scorsa in un negozio di fotografie, mentre si aspettava il turno, si scambiava qualche riflessione sullo Stato, sui servizi erogati dallo stesso e delle tasse che pretende…
In attesa c’era anche un tizio che improvvisamente, senza un reale motivo, comincia ad inveire contro “la dittatura dei maledetti fascisti e di quel bastardo di Putin” che sta uccidendo quei poveri Ucraini e di come quel Santo di Zelensky, stia facendo miracoli per il suo popolo e per tutto l’occidente!
In quel momento sgranando gli occhi ci siamo resi conto che qualcosa bisognava pur risponderla.

Egregio Signore, bisogna stare attenti a cosa ingerire quando si apprendono le notizie e soprattutto bisogna saper leggere bene i libri e cercare di approfondire ciò che è scritto, perché non ci si deve dimenticare che i libri di storia sono stati scritti da chi vince la guerra e mai da chi la perde”.
La risposta del signore è stata: “io sono laureato”.
Certo dobbiamo dire che l’autocontrollo in quel momento ha fatto da padrone, abbiamo evitato di rispondere a questa frase ridendo a crepapelle…
Vi chiederete il perché di questo racconto, lo sappiamo, ma con questo “pensiero rumoroso” vorremmo raccontarvi una piccola parte di storia vera e non inventata, come sono abituati a fare i piccoli politicanti per caricare e utilizzare i giovani o chi è manovrabile.
I rossi ci hanno sempre detto che i Fascisti hanno preso il potere con la violenza, uccidendo centinaia di pacifici uomini del popolo, ma non vi hanno mai parlato del biennio rosso.
Noi sappiamo  che nel 1917 in Italia scoppiarono degli scontri, voluti proprio dai rossi che aspiravano a fare diventare la nostra Italia un Soviet sul modello dell’URSS e  tutto questo successe, dopo la rivoluzione Leninista.
Sapevate che nel periodo che va dal 1918 al 1922, cioè quando si cominciava a parlare del Fascismo, i rossi trucidarono più di 850 persone in nome della loro tentata rivoluzione?
E sapevate che la maggior parte di queste povere persone erano simpatizzanti delle idee “Fasciste”?
Quante volte ci hanno detto che “uccidere un Fascista non era reato”?
Sicuramente avrete sentito dire che le squadre Fasciste erano il braccio armato della borghesia, ma nessuno vi ha mai detto di cosa è stato capace di fare il “Fascismo” per il popolo e soprattutto per i meno abbienti e lo vorremmo condividere con voi:
1) Sanità; 2) Assistenza agli invalidi; 3) Scuole gratuite; 4) Colonie estive per i figli dei meno abbienti; 5) Pensioni; 6) Cassa integrazione; 7) Riduzione delle ore di lavoro a 40 ore settimanali, invece che 48 come in tutti gli altri Paesi cosiddetti “democratici”.
Però l’Italia era in “dittatura”!
Sì è vero, c’erano i Tribunali Speciali e le condanne a morte, mancava la libertà di pensiero, ma i veri numeri non li hanno mai fatti uscire fuori; lo sapevate che in venti anni di dittatura, le condanne a morte furono 42 ma che soltanto 31 furono eseguite? Condanne eseguite per reati di terrorismo e di sangue compiuti da slavi, nei confronti del popolo Italiano.
Amici lettori, siete a conoscenza che la pena di morte o pena capitale, esiste ancora in tutto il mondo ed è praticata in 58 Stati? Tra questi troviamo: Egitto, Libia, Nigeria, Somalia, Sudan, Stati Uniti d’America (21 Stati)
, Iran, Iraq, Giappone, Cina, Corea del Nord, Pakistan, Thailandia, Vietnam ed Emirati Arabi e tanti altri.
Avete mai sentito parlare dei dieci giorni che seguirono il 25 aprile 1945? Nella zona di Torino si parlò di “8000 (ottomila) Fascisti trucidati dai feroci partigiani”, mentre la Prefettura di Torino in mano ai partigiani , emise un comunicato ufficiale per smentire e sminuire le atrocità, comunicando che furono soltanto “2000 (duemila)” in dieci giorni e sempre nella sola zona di Torino.
Rendiamoci conto che stiamo parlando di 200 atroci uccisioni al giorno.
Però i comunisti ricorderanno sicuramente che i Fascisti condannavano al confino chi non la pensava al loro stesso modo!
Si certo, veniva condannato in località come Ponza, Ventotene, Ustica, Ventimiglia…
Che strano però, queste località mi ricordano le nostre ferie/vacanze…
Andreste mai in vacanza al confino rosso cioè in Siberia o nei Gulag di Stalin o nelle foibe del Maresciallo Tito?
Ma tornando alla violenza Fascista, sicuramente penserete al caso Giacomo Matteotti che fu rapito e ucciso perché aveva scoperto una rete affaristica sulla gestione del petrolio e delle case da gioco che pareva che toccasse “Casa Savoia” ma tutto questo non vi è stato detto e quindi avete creduto al ritrovamento del cadavere tra i piedi di Mussolini, se avete delle titubanze, vi chiediamo di leggere il libro “Il caso Matteotti – Radiografia di un falso storico” scritto dal giornalista Franco Scalzo dell’Avanti, Edizioni Settimo Sigillo, Roma 1996.
Sicuramente avete sentito parlare dei fratelli Rosselli e di Gramsci. I fratelli Rosselli avevano avuto un ruolo fondamentale negli attentati terroristici degli anni che vanno dal 1919 al 1937 e Gramsci arrestato nel 1934 venne graziato nel 1937 … la sua morte non avvenne in carcere nel 1938, ma in una clinica privata a Roma e quindi non per mano della violenza Fascista!
Avete mai sentito parlare del famoso “Appello ai fratelli in Camicia Nera”?
Sapete come fu presa la decisione?
Intorno alla metà del 1930 la dirigenza comunista in esilio si rese conto che il consenso del popolo Italiano era quasi totale nei confronti del fascismo e parliamo soprattutto della massa operaia, fu così che la dirigenza rossa riconobbe ciò che i pochi informati di oggi si rifiutano di riconoscere e ammettere.
Nel giugno del 1936 la rivista “Stato operaio” rivista storica del PCI riporta questo articolo:
“Noi tendiamo la mano ai fascisti nostri fratelli di lavoro e di sofferenze perché vogliamo combattere insieme a essi la buona e santa battaglia del pane, del lavoro e della pace. Tutto quanto noi vogliamo, fascisti e non fascisti, possiamo ottenerlo unendoci e levando la nostra voce, che è la voce del popolo”.
Solo nell’agosto si arriva al documento che ha come base la riconciliazione tra fascisti e comunisti, che così cita: “Noi proclamiamo che siamo disposti a combattere insieme a voi e a tutto il popolo Italiano per la realizzazione del programma fascista del 1919 e per la rivendicazione che esprima un interesse immediato, particolare o generale, dei lavoratori e del popolo Italiano”.
Tra i firmatari dell’appello troviamo: Togliatti, Grieco, Gennari, Di Vittorio, Marabini, Montagnana, Longo, Ciufoli, Lampredi, Valiani e tantissimi altri, ma è chiaro che nessuno dei nuovi lo ammetterà mai, perché tutto questo corrisponde ad umiliazione, ad una vergogna…
Ma l’appello rimase inascoltato dai Fascisti e quindi sapete cosa successe? Mentre i Fascisti si sforzavano di favorire le classi operaie e lavorative, i comunisti si schierarono con i liberatori, curiosamente alleati degli stessi padroni che dicevano di combattere…
Dopo la guerra, fino agli anni 50 i comunisti continuarono a convincere ad odiare e ad uccidere, per paura che un giorno qualcuno potesse raccontare tutto e quindi possiamo riassumere il tutto con: “il terrore di doverla pagare”.
Negli anni 70 la generazione era facilmente manovrabile e hanno pensato bene di mandarla in piazza a spaccare i crani a colpi di chiave inglese, degli altri giovani come loro…
Conoscete la Sentenza del Tribunale Militare del 26 aprile 1954?
Vi raccontiamo noi in poche parole cosa riporta:
“i militari della RSI erano legittimi combattenti belligeranti a tutti gli effetti, nonché rappresentanti di uno Stato riconosciuto ed operante…e che i partigiani non avevano alcun titolo legale per essere definiti belligeranti. In altre parole, militari legittimi contro banditi in borghese che sparavano a tradimento”.
Ecco, questo riporta una Sentenza del Tribunale scritta 9 anni dopo la caduta del Fascismo.
Tornando al tizio odiatore/laureato, incontrato in un negozio vorremmo ricordargli che il sig. Putin ci odia sicuramente meno di lui e dei suoi amici odiatori, perché altrimenti saremmo già morti!
Siamo convinti che prima di cercare una scusa per odiarci reciprocamente, dovremmo studiare, pensare con la nostra testa e capire che siamo tutti Fratelli e un giorno dovremo rendere conto a qualcuno più grande di noi.

Catania, 21 Luglio 2024

 

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