I libri erano per me una finestra su infinite possibilità
Si intitola “Semino Birichino” il primo libro per ragazzi della raffinata ed elegante autrice torinese Tamara Brazzi. Dopo averci affascinato con romanzi rosa, ecco che ha voluto regalarci questa deliziosa favola per farci tornare tutti quanti un poco bambini.
Come è nata l’idea di scrivere una favola?
L’idea è nata dal desiderio di riscoprire la magia e l’innocenza dell’infanzia, ma con un tocco moderno. Ho voluto creare una storia che avrei voluto ascoltare quando ero bambina, una favola che trasmette valori autentici e riflessioni importanti, come nel caso di “Semino Birichino”, che racconta una storia di crescita e scoperta.
Quali sono state le difficoltà che hai riscontrato all’inizio della narrazione?
Cambiare genere è stato impegnativo, soprattutto nel trovare il giusto equilibrio tra semplicità e profondità. Volevo che la storia fosse accessibile ai bambini, ma che avesse anche strati di significato per i lettori più grandi. La sfida è stata mantenere l’attenzione dei più piccoli senza perdere la mia voce narrativa.
Tu alla loro età che lettrice eri?
Ero una lettrice curiosa e appassionata. Amavo immergermi in mondi fantastici e avventurosi, ma anche in storie che mi facevano riflettere. I libri erano per me una finestra su infinite possibilità e mi hanno insegnato molto sulla vita e sull’empatia.
Quali sono i libri che rappresentano al massimo per te il Natale e il periodo natalizio in generale?
I classici come “A Christmas Carol” di Charles Dickens rappresentano per me l’essenza del Natale, con i loro messaggi di redenzione e generosità. Inoltre, amo le storie che celebrano la magia e la bellezza delle tradizioni natalizie, facendoci sentire tutti un po’ più vicini.
Che cosa ti piacerebbe quest’anno trovare sotto l’albero?
Quest’anno mi piacerebbe trovare il tempo da dedicare alle persone care e la serenità di godermi ogni momento. E, se proprio devo esprimere un desiderio materiale, forse un bel libro da scoprire durante le vacanze natalizie!
