Il commissario straordinario dell’Asp di Siracusa Mario Zappia ha avviato il confronto con tutte le parti sociali presenti nel territorio per una azione di condivisione del nuovo assetto della rete ospedaliera provinciale imposto dal decreto Balduzzi. La prima riunione è stata programmata con la deputazione regionale siracusana al fine di mettere in campo le sinergie necessarie per una strategia di programmazione sanitaria che coinvolga la Regione Sicilia con la competente 6^ Commissione Legislativa, il Parlamento e il Governo siciliano e pertanto ieri pomeriggio, nella sede della direzione generale, la proposta di riorganizzazione, in una sua prima elaborazione della direzione strategica aziendale, è stata illustrata alla deputazione regionale. Il calendario delle riunioni, già a partire da lunedì prossimo, prevede un passaggio interno con le organizzazioni sanitarie aziendali e quindi seguiranno altri incontri con la deputazione nazionale, vertice provinciale e conferenza dei sindaci, sindacati, terzo settore e rappresentanti dei cittadini quali CittadinanzAttiva, Tribunale Diritti del Malato ed altri.
“Il confronto con il territorio sull’ampio disegno di sviluppo strategico che intendiamo dare alla sanità di questa provincia – sottolinea il commissario straordinario Mario Zappia – ci consentirà di presentare alla Regione per la sua approvazione un piano di riorganizzazione condiviso e supportato da tutte le forze sociali, ognuna delle quali è chiamata a fornire il proprio contributo e a fare la propria parte. Lungi dal diventare la mannaia che taglierà posti e servizi, vogliamo riuscire a trasformare la Balduzzi in uno strumento normativo che consenta, anche attraverso qualche accorpamento, di recuperare le risorse utili per realizzare servizi più sicuri, efficaci ed efficienti, trasformando in ultima analisi questa legge da una temuta “criticità” in una nuova opportunità di sviluppo”.
All’incontro di ieri hanno partecipato gli onorevoli Marika Cirone Di Marco, Pippo Gianni, Vincenzo Vinciullo (vice presidente Commissione Bilancio e Programmazione), Stefano Zito (vice presidente della commissione Sanità all’Ars). Il direttore sanitario Anselmo Madeddu, supportato dalla proiezione di dati e prospetti, ha illustrato la nuova proposta fondata sull’analisi dei bisogni attraverso indicatori quali customer satisfaction, liste di attesa, mobilità passiva, dati epidemiologici del Registro territoriale di Patologia e sull’analisi dell’attuale offerta sanitaria pubblica e privata della nostra provincia.
Le maggiori criticità di questa provincia sono rappresentate dalla elevata mobilità verso le provincie di Ragusa e Catania, soprattutto per prestazioni oncologiche, dal dato epidemiologico che riguarda il territorio di Augusta a forte impatto ambientale, dalla non omogenea distribuzione dei posti letto del privato che non sono ben integrati con il pubblico.
Il nuovo assetto vuole prevedere il potenziamento del ruolo di ospedali di frontiera nei riguardi dei presidi di Lentini a nord e di Avola-Noto a sud con la mission di arginare la fuga utilizzando nella zona sud anche una forte integrazione con il privato; la specializzazione del presidio di Augusta come polo di riferimento oncologico provinciale utilizzando appieno i fondi aggiuntivi previsti per le cosiddette aree a forte rischio ambientale di cui alla legge 5 del 2009 e ricorrendo in parte anche qui ad una più efficiente integrazione con il privato; il potenziamento del presidio ospedaliero di Siracusa come presidio di riferimento provinciale per tutte le branche di più alta specialità con un progetto di sviluppo a breve medio termine potenziando l’area pediatrica e neonatologica per dare risposte più immediate nelle more della realizzazione del nuovo ospedale.
Complessivamente il numero dei posti letto si attesterà su 1165 finali, superiore rispetto ai 1111 attualmente attivi.
Il Muscatello di Augusta manterrà un numero di posti letto maggiore di 120, così come già accade per tutti gli altri presidi dell’Asp. Il piano prevede il trasferimento ad Augusta delle strutture complesse di Oncologia medica con relativa camera bianca e Anatomia Patologica e di una unità operativa di Riabilitazione oncologica. Grazie all’integrazione con il privato, inoltre, saranno garantite ad Augusta anche Medicina e Neurologia con annessa Riabilitazione neurologica. Nella zona nord, una volta specializzata Augusta verso l’indirizzo oncologico, il presidio di Lentini dovrà essere potenziato per diventare il presidio di 1° livello destinato ad arginare la mobilità sanitaria verso nord delle altre discipline differenti da quelle oncologiche. Il presidio di Noto sarà l’altro importante polo di integrazione con il privato della provincia per un totale di 80 posti letto per acuti più tutto il post acuto con altri 48 posti letto di Riabilitazione e Lungodegenza, nonché 45 posti letto di Residenza sanitaria assistenziale e tutta l’attività territoriale del Presidio territoriale di assistenza (PTA). Ciò consentirà di ridistribuire l’offerta di medicina riabilitativa che in atto si presenta carente nella zona sud. Avola si conferma con la programmazione precedente e con i lavori in corso che lo porteranno ai 130 posti letto a cui si aggiungeranno i posti letto “tecnici” di subintensiva e Osservazione breve (OBI).
Questo tipo di organizzazione consentirà di ridistribuire più equamente, oltre che l’offerta riabilitativa, anche l’attuale offerta di posti letto privati – tutti concentrati nel capoluogo tranne Villa Salus -, consentirà di abbattere le lista di attesa, di dare risposte più efficaci ed efficienti ai cittadini e di arrestare la mobilità sanitaria verso Ragusa. In questo nuovo assetto strategico, Siracusa dovrà rappresentare sempre più il presidio di riferimento provinciale dell’intera Asp, quello in cui saranno presenti le specialità il cui rapporto col bacino di utenza impone la presenza di un unico reparto nell’intera provincia. In tal senso una delle maggiori criticità sofferte dal presidio del capoluogo è rappresentata dalla situazione logistica, che si presenta molto angusta e spesso obsoleta e finisce col soffocare le potenzialità di sviluppo del presidi.
Assodato dunque che il grosso progetto su Siracusa non può che essere quello della realizzazione del nuovo ospedale, tuttavia, nelle more, è necessario sfruttare gli spazi che si libereranno dal trasferimento ad Augusta delle strutture oncologiche, pur mantenendo una Unità operativa semplice di Oncologia con Camera bianca, potranno essere potenziate alcune aree critiche come la Neonatologia in cui saranno raddoppiati i posti letto e la Pediatria dove sarà attivato un servizio di Pronto soccorso pediatrico provinciale e la Cardiologia pediatrica. A Siracusa, inoltre, sarà attivata una Unità operativa complessa di Neurologia che consentirà di ricollocare e potenziare la Stroke Unit.
“Tutto il piano ruota attorno ad una forte specializzazione dell’offerta dei presidi ospedalieri siracusani – evidenzia il commissario straordinario Mario Zappia – al fine di evitare sprechi e duplicazioni inutili, recuperando quelle risorse che consentiranno di realizzare servizi più efficaci ed efficienti. Già in questo piano sono proposte le misure di bilanciamento dell’offerta del post acuto con la riabilitazione e la lungodegenza distribuite anche nella zona Sud, oggi molto carente e con l’impegno di proseguire l’attività di riequilibrio dell’offerta sanitaria anche per i servizi del Territorio, vera chiave di svolta di ogni riforma sanitaria efficace e vicina giorno per giorno ai cittadini”.