COMUNICATO STAMPA
Nella giornata di ieri si è finalmente svolto il congresso del Partito Democratico di Lentini. Gli iscritti mi hanno accordato fiducia per coordinare il partito e guidarlo verso un riassetto e rinnovo della sua classe dirigente. Ho deciso di assumermi questa responsabilità consapevole che saranno più gli oneri che gli onori. La Politica vive, a Lentini come in tutto il Paese, un momento estremamente difficile. Le stringenti contingenze economiche da un lato, e le responsabilità proprie di parte delle passate classi dirigenti dall’altro, hanno causato un profondo e doloroso sfilacciamento tra cittadini ed i loro rappresentanti, tra i Partiti ed i loro elettori. Questa tendenza va assolutamente invertita. Siamo ancora in tempo. L’antipolitica (di destra e di sinistra), spesso finalizzata alla mera distruzione dell’esistente che ad una vera e propria ricostruzione ha preso piede e consenso calvando la rabbia ed il disagio popolare, ma siamo assolutamente consapevoli che questa fase sia destinata a terminare, perché i cittadini vogliono risposte. Vogliono essere ascoltati e partecipare al dibattito politico che va necessariamente elevato e nobilitato.
La parola chiave è cambiamento. Cambiare non significa la mera sostituzione di uomini con altri uomini, ma un cambio di metodi ed intenti che iniziano all’interno del nostro Partito e diventano modello riproducibile all’esterno e nelle amministrazioni. Sarebbe facile per me buttarla sul “giovanilismo”. Io provengo dall’organizzazione giovanile del PD, alla quale sono ancora iscritto, ma non ho mai pensato la mia età come un merito, ma come una condizione e forse addirittura una responsabilità. Ritengo che la mia generazione infatti ha non il diritto, ma il dovere di mettersi in prima linea per guidare e scuotere il partito e l’intera nostra comunità. Avverto un forte sentimento di cambiamento nell’aria. Questo sentimento non ha età, non ha sesso, è quanto mai popolare e soprattutto democratico. Ritengo che queste spinte rinnovatrici non possano non essere generate da quelle forze che si riconoscono nel centrosinistra. Sono consapevole e non nascondo le difficoltà economiche ci hanno portato a al Governo Nazionale con il centrodestra. Ma è sbagliato valutare la necessaria coesistenza di due forze avverse come unica soluzione. Il ragionamento da mettere in campo deve essere il superamento di questa impostazione, ideando fin da ora quella che dovrà essere la nuova piattaforma programmatica, inevitabilmente ed esclusivamente di centrosinistra, che dovrà riformare l’Italia. Ideare non è verbo scelto a caso. Le idee vengono prima degli uomini. Giovanni Falcone diceva: “gli uomini passano, le idee restano.Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”. Non riesco ad immaginare parole più ispiratrici di queste. Io ho messo le mie gambe per far camminare le idee, e spero che accanto a me cammineranno molti altri, riacquistando fiducia nella Politica e nel futuro.
Siamo al governo della città, in tempi molto difficili. Le difficoltà economiche sono sotto gli occhi di tutti, e le responsabilità sono tutte sulle nostre spalle. Gli spazi di manovra dei nostri amministratori sono ridotti ai minimi storici, le autonomie locali sono mortificate da parametri economici che percepiamo distanti e talvolta oppressivi. Non fraintendetemi. Ero e resto un europeista convinto. Ma sia l’Europa dei popoli, delle genti, attenta alle autonomie locali ed al benessere delle comunità. Dobbiamo batterci per dare respiro alla nostra città, dobbiamo sforzarci di rivitalizzare progettualità politiche di rilievo e far sì che meritocraticamente vengano finanziate e realizzate. Dobbiamo darci fiducia e soprattutto darci da fare. La città ha bisogno di tutte le forze di centrosinistra disposte ad impegnarsi, ma sono convinto la guida di queste forze non possa non essere del partito democratico, unico partito organizzato e realmente radicato del territorio. Siamo già in prima linea ma possiamo e dobbiamo dare di più.
Infine, condizione imprescindibile per il cambiamento è l’unità. Non ho associato la mia candidatura a nessun leader nazionale. La mia scommessa è di un partito Lentinese unito e forte senza trascinamenti, leaderismi e personalismi. Un partito aperto alle partecipazioni popolari in tutto l’alveo del centrosinistra cittadino. Considero la contaminazione di idee un arricchimento, ma intendo comunque tenere la barra puntata a Sinistra.
Lentini, 28/10/2013
Alex Siracusano
Segretario PD Lentini