Per il periodico Informa Sicilia di Giuseppe Parisi ***** *****
“In vino veritas” è un aforisma coniato dai nostri padri latini , dal significato letterale : «nel vino è la verità». Il senso di questo proverbio è che quando si è alticci, i freni inibitori rilassati portano facilmente a rivelare fatti e pensieri che da sobri non ci si sognerebbe mai di fare.
Secondo noi la stessa cosa accade quando si è fuori dai “gangheri” . In questa posizione esasperata si possono affermare cose che in “stato normale” di vigilanza e consapevolezza della coscienza, non si direbbero. Accade così che, fra le persone che in questi giorni sono state le più visibilmente e sostanzialmente penalizzate dalla sentenza emessa a favore degli interessi dell’ avvocato De Geronimo che ha lasciato Lentini o meglio, la cassa del Comune, retta dall’Amministrazione Mangiameli, nelle cosiddette “braghe di tela” , si odano da più parti, degli aforismi, diciamo così “coloriti” .
Non è bastata oltre ai vari comunicati stampa dello stesso Pd cittadino e d’altri esponenti di rilievo da parte di chi è oggi maggioranza al consiglio comunale e la stessa intervista rilasciata giorni orsono al ns. giornale, dal Sindaco Alfio Mangiameli, a chiarire la situazione o calmare le acque molto agitate e placare gli animi, circa il “dissesto” economico del Comune che ha alimentato tutta una serie di prese di posizioni dell’opposizione che ha individuato nel Sindaco il “capro espiatorio” di tutta una serie di inadempienze che hanno portato il Comune ad una situazione di deficit, tristemente nota, difficilmente ripianabile sia in tempi brevi che nel medio termine.
Possiamo affermare ai nostri lettori che in Piazza non si discute d’altro che di questo e che l’indice di gradimento del Sindaco è sceso di molto tanto chè i lentinesi, che l’hanno scelto, si stanno interrogando l’un l’altro chi gli ha dato il voto, rinnegato da tutti.
Un Sindaco che, per ben due volte ha mortificato al ballottaggio il più che agguerrito e preparato Nello Neri, sul cui rilevante spessore giuridico, culturale e amministrativo, non ci pare possano esistere dubbi. Ci viene allora da pensare a sentire queste voci roboanti e malevole sotto certi versi, che forse forse i voti dentro le urne li abbia messi di nascosto lo stesso Sindaco Mangiameli e i suoi fidi … ma poi pensando a Pietro, si proprio a lui, Pietro, l’uomo delle sacre scritture che rinnego Gesù per ben tre volte, ce ne facciamo, per dirla alla Renzi, una ragione.
Qualcun altro al “sit-in” dei dipendenti comunali che giustamente reclamavano i dovuti emolumenti anch’essi bloccati, nella foga di parlare, ha pure, mandato benedizioni a chi, la sera prima dell’ultimo ballottaggio gli mandò, una “errata-corrige” su un “santino” elettorale circa l’elemento da mandare a Palazzo di Città dove era stato depennato Neri e sovrascritto Mangiameli. In “incazzatura veritas” ? Non ci è dato sapere. Certo che, se fosse vero, ci sarebbe, molto su cui riflettere.
Ma non è questo il punto.
Un’altra voce ostinata e circolante nell’Agorà lentinese è quella che indica l’Amministrazione Mangiameli, assessori e consiglieri presenti e passati inclusi, colpevole di “negligenza amministrativa”, la quale dovrebbe provvedere in solido e in proprio al pagamento del debito De Geronimo che non deve ricadere su tutta la città di Lentini che non ha colpa alcuna.
Insomma si fa tanto parlare e forse straparlare in giro.
Noi restiamo fedeli cronisti di una storia che riteniamo al momento “infinita” .
Giuseppe Parisi
NOTA:
L’intervista del Sindaco Alfio Mangiameli rilasciata al periodico Informa Sicilia e visibile :
http://youtu.be/5dHahWweXjo oppure nel blog di Facebook Informa Sicilia