ROMA – CITTA’ DEL VATICANO – PIAZZA SAN PIETRO 27 APRILE 2014

 Periodico Informa Sicilia – Testimonianza di fede – nota introduttiva del direttore Giuseppe Parisi

Siamo onorati, di poter pubblicare una testimonianza di fede, genuina che offre a noi tutti il giornalista, amico e collega nonché fratello in Cristo, Salvatore Di Salvo. Vorremmo dire tanto ma non possiamo né vogliamo perché il carisma di       questo “racconto-testimonianza” deve restare al suo autore che con forza vibrante, quella della fede, ci porta a Roma in piazza San Pietro il 27 aprile 2014, per partecipare all’evento più straordinario di questo terzo millennio, la canonizzazione di due Papi. Sentiamo su di noi il flato della fede che riesce a far sopportare estenuanti sacrifici pur di essere presente all’evento che è vero arricchisce chi ha partecipato ma anche tutti noi che  avremmo voluto ma non abbiamo potuto farlo, ma che, nel leggere queste poche righe, sentiamo tutti gli istanti meravigliosi che lo compongono come se avessimo partecipato. Grazie Salvo per questo magnifico dono Tuo Giuseppe.  

CITTA’ DEL VATICANO – PIAZZA SAN PIETRO 27 APRILE 2014

Non capita tutti i giorni di vedere ben quattro Papi  sul sagrato del Vaticano. Non potevo mancare all’appuntamento della canonizzazione di Papa Giovanni Paolo II, il mio e il nostro Papa, la nostra guida, e di Giovanni XXIII il Papa del Concilio. Assistere alla canonizzazione dell’amato Papa Giovanni Paolo II è stato molto emozionante. San Giovanni Paolo II sarà ricordato per sempre, per la sua forza interiore, il suo amore sconfinato verso ogni persona del mondo, il suo carisma che attirava a se come una calamita qualsiasi persona.

Un momento storico per la Chiesa e anche per tutto il popolo di Dio, arrivato a Roma  da ogni parte del mondo.

Con i miei dieci compagni di viaggio Florinda, Nelia, Melinda, Francesca, Antonio, Oscar, Graziano, Nelluccia, Giuliana e Salvo abbiamo di non mancare a questo appuntamento.

Il nostro pellegrinaggio è   iniziato già alle 14 di sabato per poter assistere in piazza San Pietro alla Canonizzazione dei due Papi. Come una calamita tutti percorrono un cammino, per trovare un posto da dove assistere alla celebrazione. Ma è prima di tutto un cammino di fede, di gioia di amore verso Cristo.Un modo per ringraziare il cammino che in 27 anni di pontificato è stato percorso per le strade di tutto il mondo da Giovanni Paolo II.

La notte è lunga per poter attendere l’apertura del varco di Via della Conciliazione. Durante la notte preghiamo, sgraniamo il rosario, ognuno nella propria lingua. Durante la recita del Rosario mi viene in mente la discesa dello Spirito Santo all’interno del Cenacolo ai dodici apostoli e a Maria, che parlavano in tantissime lingue  Così insieme spagnoli, polacchi, africani, tedeschi abbiamo recitato il Rosario. Durante la notte si rimane in piedi perché non c’è posto, tra le prime file di distendersi e dormire, ma si va avanti per la gioia di partecipare alla celebrazione che innalzerà sugli altari i nostri Santi. I volontari, lungo il corridoio,  distribuiscono le bottigliette d’acqua, la Piazza e Via della Conciliazione sono gremite, ma noi andiamo avanti fino all’inizio di piazza San Pietro.

Alle prime luci dell’alba, visto che piazza San Pietro era già gremita, guadagnano un posto centrale con lo sguardo alla facciata della Basilica con i due arazzi di Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII  e un occhio al maxischermo ci permetterà di non perdere neanche un fotogramma della giornata storica.

Accanto a noi c’è una famiglia spagnola e due  suore di origini polacche.  C’è anche una bella famiglia: mamma, papà e due bambini che si addormentano perché ormai stanchi, con accanto ai due genitori (certamente giovani delle Gmg di Wojtyla) partecipano intensamente all’ascolto dell’intensa celebrazione eucaristica. Un silenzio composto caratterizza la celebrazione, a parte gli applausi ad ogni inquadratura dei santi papi, o quando entra Benedetto XVI.

Il lungo applauso interminabile arriva quando Papa Francesco recita la formula di canonizzazione, (lì oltre agli applausi anche lacrime di gioia e commozione), ma sempre in un religioso silenzio. Il momento dello scambio dello pace è certamente uno dei più belli.

Certo, abbiamo partecipato ad altri grandi eventi religiosi, ma certe emozioni “acchiappano” il cuore sempre come se fosse la prima volta. Lo scambio della pace diventa un momento di unione davvero fisico tra le persone: quella stretta di mano, pronunciando “pace” ognuno nella propria lingua, ci ha fatto sentire davvero figli di uno stesso Dio, fratelli nella fede.

Cosa pensa un pellegrino durante una celebrazione come quella di oggi? Be’, qui la risposta è difficile ma soprattutto impegnativa, perchè comporta un’analisi del cuore. Quel cuore che aveva iniziato a danzare questa notte sotto il cielo di Roma, tra canti e balli e preghiera in attesa del grande giorno. I due santi oggi hanno unito sotto lo stesso cielo più generazioni di persone, facendole confluire verso quello che è il cuore pulsante della Chiesa universale: Piazza San Pietro.Alla conclusione della celebrazione, con due santi in più in Paradiso, la folla non si è mossa di un millimetro. E ha fatto bene. Perchè Papa Francesco  ha voluto abbracciare idealmente tutti facendo un giro interminabile per tutta piazza San Pietro in papamobile. E non solo, ha allungato il giro per tutta via della Conciliazione, dove uno straordinario spettacolo di colori, bandiere, cappellini colorati ha gioito al suo passaggio.

Poi pian piano abbiamo lasciato via della Conciliazione con gli spintoni innocenti a catena, le telefonate a persone care per dire “é stato emozionante”, i selfie per poter dire a tutti “io c’ero”.

Il giorno della canonizzazione non è ancora finito. Piove, ma i pellegrini non se ne vogliono andare. È sempre difficile staccarsi da piazza San Pietro. Un pezzo di cuore resta sempre lì.

Adesso San Giovanni Paolo II e San Giovanni XXIII ci guideranno con il loro esempio per percorre la strada per  arrivare a Cristo. Grazie!

Salvatore Di Salvo