Periodico Informa Sicilia di Giuseppe Parisi **** ****
Giovedì 29 Maggio 2014, alle ore 19,30, nella chiesa Madre di Carlentini, in occasione della Settimana della Comunicazione, ha avuto luogo una conferenza dibattito promosso dall’Ucsi Siracusa e dall’Azione cattolica della chiesa Madre di Carlentini in collaborazione con la San Paolo e le Paoline, sul tema “Il laico cattolico, Testimone della fede, nei mezzi di comunicazione”. Si è dibattuto sul messaggio di Papa Francesco in occasione della 48a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali.
Descrivere l’incontro quale conferenza dibattito ci giunge facile perché risulta una mera elencazione di interventi susseguenti , ma trasmettere il significato “morale” ed il messaggio “di fede e testimonianza” no, perché bisognava esserci per capire l’essenza dell’incontro nel suo messaggio trasmesso e che ci si augura giunga in tutti i cuori dei lettori cristiani e non che ci leggono. Ce la mettiamo tutta allora per rendervi partecipi.
L’incontro è stato aperto con i saluti dell’arciprete don Salvatore Siena, parroco della parrocchia “Immacolata Concezione” – Chiesa Madre di Carlentini che ha messo a disposizione la Chiesa quale luogo “sacro” e idoneo all’accoglienza del popolo di Dio. A seguire un breve e conciso intervento del giornalista Silvio Breci componrnte il direttivo dell’Assostampa Sicilia, di Salvatore Di Salvo, ( il cui testo integrale si pubblica a margine ) presidente provinciale dell’Ucsi di Siracusa, di Florinda Rita Marino, presidente dell’Azione cattolica della chiesa Madre di Carlentini. Ha moderato Alfio Castro, vice presidente diocesano del Settore Adulti di Azione cattolica di Siracusa. Fra gli interventi segnaliamo quello del Sindaco di Carlentini Pippo Basso di cui pubblichiamo in altra sede tramite youtube, un suo interessante passaggio. Presente un folto pubblico interessato che ha riempitola la chiesa, molti i consiglieri comunali fra i quali il Col. Nicastro di Pedagaggi e il nuovo Presidente del Dipartimento Pubblica Istruzione di F.I. Francesco Saggio.
Ma veniamo al “clow” della serata.
Chi ha tenuto “banco” ci sia consentito questo termine forte, è stato il noto giornalista e presentatore televisivo Salvo La Rosa, che da 20 anni conduce “Insieme”, che risulta nella Hit-Parade dei talk-show la trasmissione televisiva più seguita dai siciliani.
La sua testimonianza di padre, di giornalista d’uomo di spettacolo ma soprattutto di cristiano è stata forte e commovente. Ha parlato della sua infanzia in seno alle Orsoline prima e nei Salesiani dopo, di famiglia, della sua famiglia, del rapporto con la madre, moglie e figli che non guardano la tv durante i pasti, della sua opera di volontariato in seno ad una associazione no-profit che aiuta in un qualche modo in quel di Catania ogni giovedi, una comunità di diseredati che tempo fa era costituita quasi esclusivamente da una trentina di immigrati ed extra comunitari e che oggi conta per l’80% “nuovi poveri “ tutti siciliani.
Ci ha stupito la semplicità della sua “testimonianza” perché di questo si tratta e non di un resoconto di buone azoni descritte per vanto ed autoesaltazione, questo precisiamo da subito a beneficio di chi ci legge, perché bisognava essere presenti per capire lo “spirito” della narrazione-testimonianza di Salvo.
Ed ecco emergere un volto nuovo di quest’uomo che non è quello dello show- man disinvolto e disinibito circondato da veline e appartenente esclusivamente al bel mondo Catanese e dello spettacolo. Assolutamente no, ma quello di un cristiano, di un cattolico cristiano, impegnato nell’ambito del lavoro della famiglia, personale e nel sociale e che ce la mette tutta per portare avanti il proprio modo d’essere e di sentire la vita di ogni giorno, quella che ti sgretola con i suoi affanni quotidiani se non è sorretta da un credo e da sani e saldi principi morali che ti fanno sperare sempre in un domani migliore.
Un Salvo La Rosa al servizio del prossimo, si perché la gente è il prossimo… ( Gesù su questo argomento è di una chiarezza estrema: “ ama il prossimo tuo come te stesso … “ ) Allora ne esce un uomo nuovo, vicino a noi, alle nostre esigenze ed ai nostri affanni , non più appartenente solo ed esclusivamente a quell’universo mondano, brillante e festaiolo costituito da riflettori, telecamere, lustrini, musica, attori, “belle donne e champagne” che ci giunge attraverso le immagini televisive che sono di Salvo La Rosa solo come modo dell’apparire ma non dell’essere.
La Rosa allora dopo la sua testimonianza di fede , diventa “umano” e “cristiano” ai nostri occhi , uno di noi e, lasciatemelo dire, meglio di noi, almeno di “noi” che scriviamo.
La sua storia personale e professionale che ha condotto per anni e per mano, almeno idealmente, tantissimi adulti e giovani siciliani, cercando di far trascorrere momenti divertenti, si ammanta di un significato profondo al di là come detto, dell’apparire solo uomo di spettacolo e che ci fa riflettere sulle “sue” che divengono anche “nostre” dopo tale forte testimonianza, “qualità” personali.
Ci fa riflettere sulla nostra amata terra, dice Salvatore Di Salvo, che produce e che accoglie, dove i siciliani sono ospitali e si fanno prossimi.
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