Per il periodico Informa Sicilia di Roberta Renna.
*** **** Nella giornata del 6 Febbraio us. si è tenuta, nei locali della biblioteca comunale Riccardo da Lentini, la prima riunione del Comitato Scala Alaimo, sorto nel quartiere meglio conosciuto ai più come 167.
Il Comitato nasce per volontà dai cittadini residenti in quella zona di Lentini con l’intento di cercare di migliorare il quartiere e non solo attraverso varie iniziative con il sostegno della comunità lentinese che si intende coinvolgere con proposte e progetti di ampio spessore sociale e culturale per l’intera città.
L’assemblea è stata presieduta da Salvatore Giarruso che ha preso la parola ringraziando tutti i presenti e i rappresentati della varie associazioni e cittadini, fra cui Eliana Lo Faro e Lidia Costanzo le quali sono state invitate ad accomodarsi al tavolo degli oratori.
Un pensiero accorato è stato rivolto a Gugliemo Tocco, uomo dalle mille risorse, “innamorato” di Lentini e immaturamente scomparso.
Alla presentazione è seguita la visione di un video contenente immagini piuttosto forti delle condizioni in cui versa, attualmente, il quartiere.
Immagini di quella che dovrebbe essere piazza Barcellona, punto di ritrovo per la gente della zona, in realtà poco più di un appezzamento di terra asfaltata. Immagini delle vie dove i cartelli stradali sono pressoché inesistenti, illeggibili o completamente divelti dal terreno.
Alla fine di questa proiezione altre immagini hanno raccontato delle ultime iniziative fatte per il quartiere da alcune associazioni durante le quali sono stati piantati degli ulivi o distribuito regali ai bambini nel periodo natalizio, questo per rappresentare come ci sia nei cittadini un forte senso del sociale a servizio della collettività.
Salvatore Giarruso ha continuato il suo discorso illustrando le motivazioni per cui è nato il Comitato di Quartiere, cioè la riqualificazione della zona, la ricerca e l’affermazione di un’identità partendo dal nome, riconsegnando al quartiere il più corretto nome di Scala Alaimo in sostituzione di quel 167, che altro non era se non il numero di una legge e che non può in alcun modo definire un luogo. ( ndr: a tal proposito pubblichiamo il testo integrale del discorso tenuto da Salavatore Giarrusso scaricabile in formato pdf giarrusso_progetto_resoconto )
La costituzione di organismi intermedi tra il cittadino e l’amministrazione, la bonifica del territorio, la costruzione di una pista ciclabile che interagisca anche con gli altri quartieri, l’aumento di mezzi pubblici per decongestionare il traffico cittadino con relative stazioni in cui i pendolari possano sostare nell’attesa, l’aumento della segnaletica stradale, attrezzare la zona per manifestazioni culturali e per mercatini di quartiere, queste ed altre le iniziative sono state lanciate durante la serata.
E’ dal 2012 che Salvatore Giarruso, tenta di far emergere il problema sociale esistente da quella cappa di silenzio che spesso avvolge tutte le questioni spinose del nostro paese, ma purtroppo, come spesso capita, non ha ricevuto alcuna risposta.Come ha detto lui stesso tanti “mi piace” e niente fatti.
Ma grazie al sostegno dell’associazione Metapiccola l’idea è pian piano maturata nelle coscienze di alcune persone ed è stato perciò possibile fondare il Comitato che vede l’impegno di Salvatore Giarruso, Enzo Caruso, Mariella Amato, Teresa Zagami ed Emanuele Fangano i quali, nonostante non siano riusciti ad ottenere un locale in cui riunirsi, dato che né il parroco, né il comune, né la protezione civile hanno dato la loro disponibilità, continuano, senza arrendersi, a lottare per il quartiere con progetti e breve, medio e lungo termine.
Fra le tante cose ne elenchiamo qualcuna quali ad esempio: organizzare e calendarizzare il mercato cittadino con cadenze mensili in piazza Barcellona per la riqualificazione della piazza specchio del quartiere; esplorare attraverso un confronto serrato la possibilità di elaborare un progetto per la realizzazione di un centro polifunzionale in sinergia anche con privati. Un progetto questo, che non è una esigenza solo del “nostro quartiere” dice sempre Giarrussso , ma una esigenza di Lentini.
Il nostro Salvatore Giarrusso infine ha chiesto un sostegno da parte delle associazioni presenti nel territorio e degli enti pubblici . Conclude: “…Ho la consapevolezza di aver fatto un primo importante passo in avanti, verso una Lentini migliore, la Lentini che ci meritiamo.”
Roberta Renna