Per il periodico INFORMA SICILIA di Giuseppe Parisi *** ***
file scaricabile in pdf : dimissioni_mazzilli – Riceviamo e pubblichiamo:
AL PRESIDENTE E AI CONSIGLIERI DEL COMUNE DI LENTINI
Egregio Presidente ed esimi colleghi con la presente intendo rassegnare formalmente le dimissioni da Consigliere Comunale della Città di Lentini.
Quando nel maggio del 2002 mi candidai per la 1^ volta al consiglio comunale, mi chiesi perché i candidati facevano quasi “carte false” per diventare consiglieri comunali, nonostante fosse risaputo che il ruolo di consigliere comunale porta via tempo, energie e risorse anche alle famiglie. In seguito intuii che per molti la corsa al podio era la corsa della vita, da alcuni intrapresa per mera passione, da altri per semplice protagonismo e da altri ancora per motivi meno nobili. Onestamente all’epoca non ero affatto appassionato di politica al punto tale che se mi avessero chiesto il nome del sindaco, dei consiglieri comunali o degli assessori uscenti, non avrei saputo rispondere. Conoscevo solo un politico di Avola che, seppur anziano e non più vicinissimo agli scenari politici, tutt’ora stimo tantissimo. Un vero galantuomo e gran signore d’altri tempi che ricordo apprezzava tantissimo le mie idee. E fu proprio lui a suggerirmi di candidarmi al consiglio comunale di Lentini, in quanto avrei potuto far valere le mie idee come una risorsa per la mia città. Eravamo a Marzo del 2002 ed accettai senza indugio. Mi misi subito a studiare, si proprio a studiare perché per me la politica era una materia del tutto sconosciuta, davvero ostica e non intendevo arrivare in consiglio comunale impreparato, qualora fossi stato eletto. Lo feci con la stessa passione, interesse e determinazione con cui nella mia esistenza ho sempre tentato di fare la qualsiasi, cioè senza superficialità e con quello spirito da combattente che mi ha sempre contraddistinto, speranzoso di contribuire a rendere il mio paese più vivibile e con l’intento di debellare da “dentro” ogni forma di marciume, qualora esistente.
Oltre a studiare, ovviamente, mi dedicai anche a cercare i consensi necessari per raggiungere l’obiettivo e, stranamente, quando taluni AVVERSARI POLITICI si accorsero che non ero un semplice “riempi lista” bensì il candidato da battere, si trasformarono in agguerriti NEMICI POLITICI e misero in atto delle subdole iniziative, a cui evidentemente erano inclini, nel maldestro tentativo di bloccare già in fase embrionale ogni mia legittima aspettativa. Vi risparmio le diffamazioni e le calunnie subite in tutti questi anni a cadenza periodica, oserei dire ad orologeria, ma non posso esimermi dal raccontarvi un episodio singolare accaduto nella primavera del 2002, dieci giorni prima che gli elettori lentinesi venissero chiamati alle urne.
Un pomeriggio, presso l’Ufficio ove ancora oggi lavoro, ricevetti la visita inaspettata di un pregiudicato. Questi con modi gentili e alquanto cordiali mi invitò a prendere un aereo e lasciare Lentini per almeno una settimana, aggiungendo che tanto sarei stato eletto ugualmente. In quel preciso istante realizzai che ero uno dei più forti candidati al consiglio comunale di Lentini e che la sua intenzione era, verosimilmente, quella di farmi demordere proprio nell’ultima settimana in modo tale da perdere consensi e quindi avvantaggiare qualche altro candidato a lui vicino. Ricordo che per nulla intimorito replicai con la sua stessa pacatezza, gentilezza e cordialità, dicendogli che l’avrei fatto volentieri se non fosse stato per la paura di volare. Insomma riuscii a controllarmi e a ridicolizzarlo, facendogli soprattutto capire che aveva sbagliato obiettivo. Fu proprio quell’episodio a farmi ingranare la marcia con più determinazione di prima e alla fine risultai il 1° degli eletti in assoluto. Dopo appena una quindicina di giorni appresi con stupore e dispiacere e non sono affatto ironico che quel signore era rimasto vittima di una fatale intossicazione da “metalli pesanti”, pace all’anima sua.
Da allora ho partecipato ad altre tre competizioni elettorali (2004-2006-2011) risultando sempre il 1°degli eletti e aumentando, di volta in volta, non solo i consensi elettorali ma anche quel sentimento d’odio che solitamente attanaglia gli invidiosi che gravitano nella politica, non per passione ma solo per motivi abietti, anche se devo ammettere che buona parte della colpa è stata anche mia per avere dimostrato, in più e più occasioni, d’essere un “politico” anomalo.
– Anomalo perché non ho mai fatto da marionetta a nessuno;
– Anomalo perchè ho sempre deciso in base ai miei principi morali;
– Anomalo perché non ho mai elemosinato nulla;
– Anomalo perché mi sono sempre battuto contro ogni forma di sopruso, sopratutto nei confronti dei più deboli e di qualsivoglia forma di speculazione e deturpamento del territorio;
– Anomalo per non avere scheletri e neppure l’armadio per poterli contenere.
In questi anni ho sempre provato a confrontarmi con i colleghi, a discutere con loro anche aspramente, a parlare di programmazione, a canalizzare tutte le mie azioni sempre nella stessa direzione nel tentativo di dare al paese un’identità ben precisa. Non ho esitato un solo istante a sottoscrivere e votare favorevolmente le mozioni di sfiducia nei confronti dell’attuale sindaco, mai andate in porto per le defaillance di taluni consiglieri comunali che impedirono il raggiungimento del quorum richiesto. Ho sempre votato contro ogni aumento indiscriminato delle tasse; ho tentato di oppormi alla nascita di discariche per rifiuti speciali, di quartieri e villaggi fantasma poi puntualmente rivelatesi delle vere e proprie speculazioni edilizie.
Il comune di Lentini è stato recentemente commissariato sia per non avere aggiornato il vecchio Piano Regolatore Generale che per il dissesto finanziario. Il paese è allo sbando, sull’orlo del precipizio e il consiglio comunale, già ridimensionato dalla legge nei suoi poteri, è scaduto così in basso d’essere diventato il teatrino delle fazioni, delle lotte intestine e dei dissidi personali.
La mia famiglia negli ultimi quattro anni ha subito ben due rapine e un furto. Sono stato seriamente minacciato di morte e ho anche subito un attentato. Non intendo però lasciare il consiglio comunale per questi gravissimi episodi, altrimenti l’avrei già fatto all’epoca dei fatti. Intendo lasciare poiché reputo esaurita la mia funzione all’interno di questo consiglio comunale, con l’augurio che Lentini alle prossime elezioni non diventi ostaggio di taluni dinosauri della politica siracusana e che le nuove leve, oggi critiche nei confronti di tutto e di tutti solo per sete d’arrivismo e populismo, non diventino domani i futuri pecoroni disponibili a tollerare anche le scelte più scellerate.
A onor del vero devo però anche ammettere d’aver fatto un’esperienza esaltante che mi ha consentito di apprendere tanto e che mi servirà tantissimo nelle mie scelte politiche future, qualora decidessi di continuare. Sono stato orgoglioso d’aver ricoperto questa carica con onestà e dignità ed aggiungo, per l’esperienza e la maturità acquisita, che il vero cambiamento si potrà avere solo se si sceglieranno persone capaci e oneste e se la cittadinanza verrà realmente coinvolta nelle scelte politiche che interessano l’intera comunità.
E se da un lato desidero ringraziare tutti gli attori della politica lentinese, passata e presente, nonché tutte le amiche e gli amici e non per ultimo i numerosissimi parenti che mi hanno sempre sostenuto, dall’altro intendo scusarmi con quanti (spero nessuno) in questi anni per la mia azione politica avranno subito stravolgimenti di piani, mire e/o progetti personali.
Lentini, 28 agosto 2015 dr. Ugo Mazzilli