Per il periodico Informa Sicilia di Giuseppe Parisi *** *** ***
La Befana, con la sua scopa ha spazzato via, si sa, tutte le feste così che i brindisi di Natale e di Capodanno diventano già un ricordo.
Si è consumato un rito antico che vede ogni 365 giorni i calici vuotare. Come è andato il 2015 tutti lo sappiamo.
Un disastro per molti ma anche portatore di cose belle per altri. Anche noi non possiamo sottrarci dal fare gli auguri ai nostri lettori per il nuovo anno sperando che sia portatore di ogni bene.
D’altra parte, sperare è umano. La “speranza” ultima Dea, diceva Foscolo, “fugge i sepolcri”.
Ma c’è né un altro di scrittore che ci piace citare, Giorgio Bocca, che nella sua opera “La disunità d’Italia” ed. I Coriandoli, anno 1990 scriveva: “…Antonio Gava che è uomo di cinico ottimismo, tranquillizza gli italiani informandoli che quanto ad assassinii Francia e Germania stanno peggio, ma agli italiani interessa ciò che accade nel loro paese che persino le elezioni oggi, nel Sud, vengono fatte con la lupara. Ciò che preoccupa gli italiani è che nel Mezzogiorno controllato dalla malavita non si sa più bene, chi sia lo stato e chi siano i delinquenti, chi amministri e chi sia amministrato, chi siano le guardie e chi i ladri. Li preoccupa la confusione delle parti per cui i grandi delinquenti non si occupano più dei propri affari tradizionali, rapine, prostituzione, bische ma di piani regolatori, di assistenza, di campagne elettorali, di opere pubbliche.”
A noi che scriviamo un dubbio amletico ancora oggi resta: “chi sia lo stato e chi siano i delinquenti … chi sono le guardie e chi i ladri ? ”.
In alto i calici, allora, in alto i cuori, buon 2016 a tutti.
Giuseppe Parisi
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