DUE ANNI DI RENZI – DOBBIAMO FAR FESTA O SENTIRCI A LUTTO ?

Per il periodico Informa Sicilia editoriale del direttore, Giuseppe ParisiIO_1_OK

(scarica in pdf  cliccando qui editoriale_due_pdf_informa)

Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Mattero Renzi, ci ha invitato a “far festa”  per i due anni di governo attuale a matrice PD. Non sò perché, ma dopo aver dato un’occhiata al link che ci è pervenuto sul nostro iPhone  mi è tornata in mente la “Polis”  di  Troia di memoria scolastica.

Anche la distruzione di Troia fu festeggiata. Ci fu chi vinse e chi perse.  Dipende dai punti di vista,  Acheo o Troiano.

Onestamente non sappiamo davvero cosa in Italia ci sia da festeggiare. Anzi troviamo eccellenti motivi per farci cucire una fascia nera nella manica sinistra dei nostri vestiti o inserire un bottone nero all’occhiello come s’usava un tempo, per indicare a tutti il nostro stato di lutto.

Per noi l’Italia è a lutto e ci resterà ancora per tanto tempo. Nessuno si illuda e nessun dorma.

Gli Achei, ci dice la storia,  vinsero sui troiani che ingenuamente accolsero nell’Urbe un “cavallo di legno”  forgiato dall’astuto Ulisse, credendolo un regalo “ a gratis” mentre nel suo ventre si nascondevano i “guerrieri” che aprirono le porte all’invasore che, proveniva dal mare.

Il tedesco  Schliemann diede ascolto a “ l’Ilio di Omero” e ritrovò “le rovine” di quella che fu una delle  più belle e prosperose Città dell’epoca,  sorta sulla collina di Hissarlik .

A chi fra i lettori, obietta che sin’ora stiamo facendo sfoggio di cultura o nozionismo scolastico, chiamatelo come volete, noi rispondiamo di pazientare e leggere il lungo nostro dire e che se ai “pesudonomi” usati  sostituiremo i nomi giusti e che tutti conosciamo, il conto non solo torna ma ben si addice ai “fatti nostri” di questi ultimi due e più anni.

Siamo a lutto perché l’Italia non è più uno stato di diritto. I disposti dell’Alta Corte vanno rispettati e non aggirati. Ne sanno più di qualcosa i pensionati a cui sono stati negati i diritti acquisiti sospendendo “sine die” l’indicizazione Istat che permetteva in un certo qual modo un adeguamento seppur parziale, ai costi della vita.

Siamo a lutto perché la scuola è stata massacrata e dato potere inusitato ai dirigenti per dirne una fra tutte,  sulle supplenze che vedono non più classifiche di merito ma di appartenenza alle simpatie spesso “politiche”.

Siamo a lutto perche siamo stati venduti dalle banche che ci hanno rubato i soldi che con fatica e sudore da persone oneste e laboriose avevamo messo da parte e che costituivano i “nostri” risparmi. Le banche falliscono e come la fenice risorgono con altri nomi,  ma i correntisti pagano. Ed  oggi avere un conto corrente è obbligatorio per tutti.

Siamo a lutto perché i nostri ricercatori vanno all’estero, acquisiscono premi e ottengono risultati che nel Bel Paese sono negati. L’ultima di oggi, Roberta D’Alessandro, docet.

Siamo a lutto perché se non hai soldi di tuo la Sanità non è più mala sanità ma non c’è più proprio la Sanità. Dice la Beatrice, no, no,  quella di Dante, la Lorenzin Beatrice Ministro,  che si “sprecava” troppo.  Significa in parole povere che è giusto morire, si risparmia.

Siamo a lutto perché da luglio il canone Rai è divenuta una tassa di “presunzione di possesso” per tutti quelli che hanno la “luce” regolarmente pagata e non abusiva. Si pagherà in bolletta  e ne vedremo delle belle (si fa per dire).

Siamo a lutto perché ai diversamente abili gli hanno inserito “pensione di invalidità”  e “accompagnamento”  nel cumulo del reddito familiare, e pagare così le relative “tasse” come se non bastassero i sacrifici, tanti e diversi,  assunti dai: genitore 1 e genitore 2.

Siamo a lutto perchè c’è fra le alte cariche dello Stato, chi dice che dobbiamo rinunciare  alla sovranità nazionale. Non ha neanche letto la Costituzione dei nostri padri.

Siamo a lutto perché una miriade di reati sono stati depenalizzati, così che i delinquenti sono fuori agli arresti domiciliari da cui evadono spesso e volentieri aprendo semplicemente la porta di casa.

Siamo a lutto perchè i mass-media con le regalie all’editoria sono imbavagliati e scorazzano di qua e di la come polli e galline nell’aia, credendosi liberi e non dentro un  pollaio come invece sono. Ma presto il brodo di gallina e l’arrosto di pollo e non solo quello, sarà servito a tavola.

Siamo a lutto perché Roma è capitale mondiale di ogni cosa, compreso il malaffare. E che malaffare.

Siamo a lutto perché ai pervertiti sessuali sarà concessa l’adozione di un bimbo innocente che chiamano figlio ma in realtà non è roba loro e ci saranno “storie” fra genitore 1 e genitore 2. Chi sarà la mamma e chi il papà?

Siamo a lutto perché la politica sperpera le nostre tasse e le nostre risorse economiche  per farsi i cavoli propri senza rendicontare neanche alla magistratura su come vengono spesi i “dineros” prelevati con le idrovore nelle casse dello Stato. La politica costa e costa tanto.

Siamo a lutto perché la mafia ancora c’è, ma come un virus si è trasformata,  si chiama “colletti bianchi” e non  usano più la lupara,  la “cartuccia” costa.

Siamo a lutto perché il Parlamento attuale non rispecchia più il voto degli italiani espresso nelle ultime elezioni. Una moltitudine di poltronari,  usi al cambio maglietta  durante la partita,  sono trasmigrati come gli uccelli ,  verso “posti al sole”.

Siamo a lutto perchè abbiamo “questa” classe politica dirigente che tutto è, meno che “esempio”.

Siamo a lutto perché molti degli ex clandestini oggi migranti devastano, rubano, delinquono e sono ospitati negli alberghi, colazione, pranzo e cena compresi, mentre gli italiani  “nuovi poveri” con pensioni ridicole,  vivono in auto o nelle scatole di cartone. Mangiano i resti putridi di cibo racimolato nella spazzatura, contendendoli ai cani senza padrone   E spesso crepano di stenti.

Siamo a lutto perché alcuni gestori dei centri di accoglienza, speculano su “poveri” esseri umani e si fregano i soldi nostri.

Siamo a lutto perché per non offendere le altrui “sensibilità”  agli occhi di chi impicca i gay nelle gru e nelle pubbliche piazze, vengono nascoste con coperture assurde e costose le opere d’arte della nostra e mondiale cultura più genuina.

Siamo a lutto per i suicidi\omicidi confezionati da un fisco al 52 % .

Siamo a lutto perché l’India ci ha oltraggiato e trattiene da quattro anni i nostri soldati che rappresentano la nostra Patria,  ops paese, Girone e La Torre.

Siamo a lutto perché i decreti di espulsione di chi non deve esserci in Italia  invece c’è e delinque, Decreti o carta  igienica? E và tutto bene. Bisogna integrarsi.

Siamo a lutto perchè nessuno ci difende da Equitalia.

Siamo a lutto perché se ti difendi dai violenti e delinquenti anche se trovati a casa tua di notte e senza invito del padrone di casa, si finisce in galera e si deve  pure risarcire i danni a questi mascalzoni.

Siamo a lutto perché la nostra Marina Militare non è più da guerra, ma scafista.

Siamo a lutto perché le nostre donne vengono violentate e considerate “cosa propria” dai migranti e altri per cui è giusto infilare, essendo provocati dalla femminilità in se, le dita e non solo quelle, nelle loro “mutandine” mentre  tutte le organizzazioni femministe, quelle “dell’utero è mio e lo gestisco io” , dicano niente.

Siamo a lutto perché le nostre valorose Forze dell’Ordine sono le peggio pagate in europa.

Siamo a lutto perchè i violenti durante le manifestazioni “pacifiche” (?), se vengono arrestati, sono fuori nel giro di ore.

Siamo a lutto perché certuni cercano di contrabbandare  la “politica atea” come “Stato laico” e non vogliono i crocefissi nelle scuole e negli edifici pubblici. Sono scandalosi riproducono un uomo mezzo nudo.

Siamo a lutto perché una volta avevamo la lira e che con 500 lire d’argento, ci compravi un panino con la “mortadella” e ci andavi pure al cinema, mentre ora con 0,25 cent. di euro in tasca al massimo una caramella.

Siamo a lutto perché questo governo ci dice che hanno fatto “tanto” per noi Italiani. Tanto di cosa non ci è dato sapere.

Siamo a lutto perché non sappiamo più chi sono i ladri e chi le guardie.

Siamo a lutto perche non è vero che il lavoro cresce, ma diminuisce con settantacinquemila aziende chiuse in questi anni ( fonte:il fatto quotidiano).

Siamo a lutto perché in europa valiamo quanto il due di coppe quando la briscola è a mazzi.

Siamo a lutto perchè abbiamo un presidente del consiglio, che ci dice :le tasse scendono, il lavoro c’è, le vendite aumentano, l’Italia è ripartita ( mente sapendo di mentire?).

Ci fermiamo qui, la lista è lunga quanto l’autostrada del Sole, lavori in corso compresi.

Una domanda, allora,  sorge spontanea: Chi sono i Troiani e chi gli Achei ?

Perché abbiamo aperto con l’Iliade la cui narrazione omerica finisce con “L’Odissea” ?

Per mettere i nomi giusti ed in ordine un aiutino ve lo dobbiamo dare perché, se è  noto  un dato ed un angolo  ( quello italiano a  90 gradi,)  con le opportune equazioni si risolve il “quibus”.

Diamo allora la parte di Ulisse a Romano Prodi. Il più astuto e il più furbo fra gli  “Achei” che disse : ” Con l’euro lavoreremo un giorno di meno guadagnando come se lavorassimo un giorno di più.”

Anche se siamo a lutto, possiamo  ridere ?

 Giuseppe Parisi