Per il periodico Informa Sicilia a cura del Grillo Parlante.
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MID-evo, oscuro o illuminante ? Gran bel periodo .
Chi va alla scoperta di mari e studia il miglio marino , chi va per terra alla conquista di feudi e città e altri uomini, saggi e di giustizia, vanno a braccio per la Via Pietralia Sottana in cerca di nuova ventura. Nel frattempo messere Stefano, armato di tutto punto, stanco della caccia cerca riparo dietro un pino reale ai confini del bosco.
“ Messere ! ”, gli grida uno scudiero, “ siamo troppo lontani dal territorio di caccia della contessina Stefania se ci beccano Ni castrano!!! Sarebbe meglio tornar per i nostri passi per via Pancari. Si, rispose messer Stefano, prendiamo la bandiera e partiamo pregando San Vincenzo che ci salvi !
Intanto il conte Ugo, dall’alto della Torre Antica, guarda lontano la carovana tra se dicendo: “ questi sprovveduti finiranno col perdersi magari facessero come quel tal Pollicino che per non smarrirsi segnò la via del ritorno. “
Ora, tra i sentieri del bosco, giovani baldanzosi muovo i passi verso la Città della Torre Antica ma uno stormo di corvi neri presagisce sventura, con non curanza, di chi sa d’essere amico, vanno avanti e dritti verso la meta gridando: “ Orsù andiamo avanti e indomiti che altre genti si accoderanno al nostro viaggio “.
All’ interno della città della Torre Antica un gruppo di mastri sprovveduti e maldestri tentavano di costruire un mausoleo dedicato o “ Monacone ” ma per colpa di errati calcoli tutto franava a terra ad ogni tentativo di erezione e per il gran fracasso che si creava lo “sciccarello” ogni volta scappava a nascondersi tanto che il Capo Mastro non riusciva più a trovar soluzione per via dei calcioni du sciccarello. Infatti, se scappava o sciccarello rimanevano i manovali, se restava o sciccarello scappavano tutti.
Alla locanda delle Cinque Stelle D’Oro, madonna Cunsolata, stanca di aspettare, decide di muoversi con la lista della spesa in mano: “ E che Diavolo ! Grida la madonna Cunsolata, qui si rischia di restare senza spesa e la locanda va in rovina. La prima cosa da fare pensò, è quella di aggiungere dell’acqua al vino e poi si vedrà.
Nel frattempo più a nord, dal cielo sereno precipitavano a terra con grande abbaglio le stelle cadenti, mentre un gruppo di giovani decisi a creare una stazione di posta e cambio cavalli stilavano la lista dei materiali. Uno di loro recatosi al pozzo per tirar l’acqua , grida : “ Picciotti !!! Allarmi, a mia u puzzu mi pari vacanti ! O Sant’Affiuzzubeddu ! E ora comu si fa ‘ppi l’acqua da biviratura ?“
E Turi l’alchimista, intanto ripassava le formule alchemiche e nell’antico libro trovato nell’antica torre del palazzo in mezzo alla polvere, poneva speranza. Sperimentando e bruciando elementi dietro elementi, senza poter fermare la reazione a catena, decide di inviare un messaggio d’aiuto al Principe della vicina città di Carlo V° soprannominato il Costruttore. Solo lui pensò può tramutare il piombo in oro ! Ma bisogna volar basso senò ci provano tutti.
Nel frattempo la nebbia proveniente dal bosco, calava fitta sulla Città del Leone mentre si sentivano da lontano gatti neri miagolar per la fame. Gridò allora spazientito il Conte Ugo: “Ora basta … nun c’è trippa pe’ iatti” !
FriFriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii quanto lavoro nel MID-evo