RICEVIAMO:SIRACUSA- TAVOLA ROTONDA FILLEA GGIL

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Siracusa, 6 dicembre 2016 – Negli ultimi 5 anni, il numero degli occupati nel settore edile è passato da 7.700 a 4.700 (- 39%). Nello stesso periodo, il numero delle imprese è invece sceso da poco meno di 1.600 a 1.052 ( -35%). Sempre rispetto al 2011, la massa salari è diminuita da 57 milioni di euro a poco meno di 40, un segnale di impoverimento della comunità. Crollano insomma gli appalti pubblici, stentano le concessioni per i lavori privati, diminuiscono clamorosamente le protezioni sociali come la disoccupazione, a causa dell’effetto perverso della Naspi che penalizza proprio i lavori discontinui.

Questo lo scenario del settore edile che ha fatto da sfondo alla tavola rotonda intitolata “Condividere idee e progetti per riqualificare il territorio e rilanciare l’occupazione” che, promossa dalla Fillea Cgil di Siracusa, si è tenuta stamattina all’Open Land. I temi su cui hanno dibattuto esperti e addetti ai lavori di realtà diverse, come esponenti istituzionali, associazioni, ordini professionali, sono stati: Patto per la Sicilia, cioè un programma di investimenti che prevede 63 potenziali interventi per 175 milioni 628 mila euro con particolare concentrazione nel settore dei beni culturali, delle infrastrutture, della depurazione e della difesa dell’ambiente. Altri 21 interventi, per 15 milioni di euro, sono invece previsti per il recupero e la valorizzazione dei centri storici. E poi, ancora, il progetto Scuole sicure, cioè un monitoraggio su 43 scuole della provincia per 11 milioni 39 mila euro, di cui 19 edifici ancora in fase progettuale. Al centro della tavola rotonda anche il dettagliato dossier sugli edifici di valore storico, il cui recupero varrebbe altri 30 milioni di euro, fuori dal Patto per la Sicilia. Solo per fare qualche esempio: il Carcere borbonico, l’ex ospedale delle cinque piaghe e la chiesa del collegio dei Gesuiti. Nel corso della tavola rotonda, fari puntati anche sull’iniziativa abitativa Casa Italia, progetto governativo nato dall’emergenza drammatica dei terremoti nel Centro Italia e che sarebbe fondamentale per una provincia, come quella aretusea, ad alto rischio sismico. Chiare le finalità di tale progetto governativo: incentivare la prevenzione sismica con interventi che dovrebbero partire dall’introduzione del libretto unico del fabbricato, una sorta di documento sullo stato di salute dell’edificio pubblico o privato che sia.

Tanti, insomma, gli spunti di riflessione dibattuti da: Francesco Italia, vicesindaco di Siracusa; Fulvia Greco, responsabile della sez. per i beni architettonici e storico artistici della Soprintendenza ai Beni culturali di Siracusa; Paolo Amenta, vicepresidente Anci Sicilia; Massimo Riili, presidente Ance Siracusa; Gianpaolo Miceli, vicesegretario provinciale – coord. Settore costruzioni Cna Siracusa; Alessandro Brandino, presidente Ordine architetti Ppc; Paolo Tuttoilmondo, responsabile Beni culturali e Paesaggio Legambiente Sicilia; Gaetano Bordone, capo delegazione Fai Siracusa; Renata Giunta, esperta progettazione fondi europei Città in comune; Roberto Alosi, segretario generale provinciale Cgil Siracusa e Francesco Tarantino, segretario generale Fillea Cgil Sicilia. Le conclusioni sono state affidate ad Antonio Di Franco della segreteria nazionale della Fillea Cgil. Tutti concordi, pur nella diversità dei ruoli, sulla necessità di trovare un “luogo” dove condividere in maniera permanente idee e progetti; sulla priorità di un censimento approfondito del patrimonio; sul riuso dell’esistente e sul blocco dell’utilizzo di nuovo suolo; sull’esigenza di dotare gli enti pubblici di competenze in ambito di progettazione e sulla semplificazione della burocrazia.

Salvo Carnevale, segretario generale della Fillea Cgil di Siracusa, dichiara: “L’adesione convinta degli intervenuti all’iniziativa ci responsabilizza nella fase successiva all’evento. La condivisione di idee e progetti deve diventare una questione permanente per il territorio siracusano. La sfida, adesso, è riconvocare e allargare ad altri soggetti questo tavolo e discutere ogni singolo progetto, come suggerito da diversi relatori”.