MARILU’ DE NICOLA SI RACCONTA
L’estate può essere considerata un fecondo per le rappresentazioni teatrali?
Direi di sì: viviamo in un paese pieno di monumenti e teatri all’aperto storici sarebbe bellissimo soprattutto per le città e per le persone che non vanno in vacanza. Credo che le rappresentazioni teatrali all’esterno comportino più fatica negli allestimenti e nelle strutture però noto con piacere che c’è la voglia e l’intenzione di fare un po’ ovunque.
Che cosa rappresenta il teatro per te oggi?
Ha lo stesso significato di sempre, quindi magico per chi lo fa e speciale per chi lo segue. Vengono proposte opere di grande valore e anche se le risorse finanziarie scarseggiano gli artisti e gli addetti ai lavori combattono per la sua esistenza.
E’ cambiato il tuo modo di viverlo con il passare inevitabile del tempo?
Oggi lo vivo bene come una esigenza, in passato mi spaventava e mi incoraggiava al tempo stesso. Senza non saprei viverci. Quando ho le prove chiudo una porta mentale ed entro in un altro mondo che mi carica e mi da gioia per sostenere tutto il resto.
Credi che i giovani siano ancora interessati ad esso? Come si potrebbe avvicinarli di più a questo universo?
Mi sembra di sì: vedo anche all’interno delle scuole che partono progetti teatrali importanti tanto che sono stati istituiti corsi di studio specifici nelle scuole superiori.
Ti piacerebbe tenere corsi di teatro, magari di recitazione?
Mi è stato proposto più volte ma non ho mai accettato, non è la mia strada. Ho bisogno io ancora oggi di imparare.
di : Laura Gorini