La manifestazione presentata da Vittorio Sgarbi e ideata e organizzata dal manager Salvo Nugne ha visto la partecipazione di artisti nazionali e internazionali che hanno esibito le proprie creazioni nelle arti figurative (dipinti, sculture, fotografie, video-arte) e quest’anno, come novità, anche il design.
«Anche nel 2017 – ha detto l’organizzatore Salvo Nugnes – le opere esposte sono realizzate da un selezionato gruppo di artisti del panorama contemporaneo, tutti meritevoli di interesse – che propongono stili e generi eterogenei, all’insegna dello spirito creativo libero e cosmopolita».
La nota pittrice che in arte si firma Campey, presente all’evento, è tra i vincitori scelti dalla Commissione che ha valutato positivamente le opere presentate dall’artista, premiandola nella sezione a lei concernente, ovvero quella della pittura.
Ester Campese si è dichiarata molto emozionata per questo ulteriore riconoscimento, seppur non nuova a queste evenienze. Rammentiamo che proprio con l’organizzazione del Manager Salvo Nugnes lo scorso anno Campey fece una sua personale e fu premiata a Montecarlo per un’altra sua opera.
Sono davvero diversi i riconoscimenti tributati in carriera all’artista Ester Campese e molte le critiche positive che la stessa ha avuto non escluso anche quella del Prof Sgarbi che ebbe di lei a dire:«È di effervescente semplicità l’ispirazione di Ester Campese, pittrice eclettica che spazia dal repertorio più convenzionale, in linea con i caratteri della produzione popolare, a originali creazioni che possono anche, per esempio, reinterpretare in modo personale la grammatica kandiskijana, ricavandone lessici di gustosa freschezza, all’insegna di una spontanea joie de vivre che traspare evidente in ogni atteggiamento dell’artista». Vittorio Sgarbi
Una piccola curiosità: il nome d’arte Campey, scelto da Ester Campese risente dell’influsso orientale e deriva proprio dalla contrattura del suo cognome e dall’augurio che si fa in giapponese per il brindisi; Campay, volendo così simboleggiare un augurio universale.
Nei dipinti di Campey si scorge una personalità aperta e di originale respiro, e un’evoluzione nello stile e tecnica costanti. Le nuances scelte da questa artista sono intense e corpose e riflettono un percorso interiore espresso nelle tele con colori che acquistano valenza di rito cromatico. Un’artista dallo stile personale ed inconfondibile.
Come si legge nel comunicato stampa ufficiale il noto critico Vittorio Sgarbi dichiara: «La Biennale Milano è un’occasione eccezionale per conoscere artisti nuovi e apprezzare ancora quelli già noti – ha dichiarato Vittorio Sgarbi – la chiave per capire a che punto è lo stato dell’arte della ricerca artistica oggi. Una biennale autunnale svoltasi fuori dai fasti veneziani, in una città viva e piena di stimoli come Milano – continua il critico – Un’esposizione che ha l’ambizione di testimoniare il nostro tempo e il talento degli artisti che dovranno lasciare una traccia di sé».
Il manager Nugnes ha sottolineato come «la presenza d’eccezione di Sgarbi, con la sua autorevole competenza, si riconferma come valore aggiunto e accresce la portata dell’esposizione».