INTERVISTA A MIRKO CUSINATTI, a cura di : Laura Gorini
Come stanno andando i preparativi per “Masha e Orso”?
I preparativi stanno andando estremamente bene e questo dobbiamo ringraziare il lavoro estremamente curato da un gruppo estremamente unito e tra questi voglio ringraziare e complimentarmi con l’ ideatore del progetto il produttore Edoardo Lombardi, la segretaria di produzione Anna De Ritis, il regista Daniele Venturini, Domenico Prezioso per i testi musicali e il coreografo Angelo Marino. A seguire un ringraziamento anche all’ impegno per tutto lo staff tecnico audio e luci coordinato da Ramon Bartolomeo e tutto lo staff artistico dei ballerini e attori che sono la cornice di questo bellissimo quadro.
Da piccolo qual’era la tua fiaba preferita?
Da piccolo la mia favola preferita è sempre stata quella del Gatto con gli Stivali.
Amavi le fiabe a lieto fine diciamo “tranquille” o preferivi quelle che ti mettevano un po’ paura e quindi diciamo “piccanti”?
Fin da piccolo ho sempre amato le favole a lieto fine anzi con finali assolutamente “Felici”. Non amo leggere fiabe dove mi trasmettono paure o malinconia. Ricordo con leggera tristezza la Fiaba Robin Houde dove il suo fedele cagnetto venne a mancare. Da quel momento capii che la mia attenzione era rivolta solo ad un tipo di storia con finale assolutamente da sogno.
Vedo che stai lavorando anche a “Il gatto con gli stivali”, parlacene un po’ a ruota libera.
Con immensa gioia quando mi è stato confermato che nel nuovo spettacolo sarebbe stato inserito il personaggio del Gatto con gli Stivali, ho immediatamente ed infinitamente sperato che questo ruolo mi venisse assegnato a me. Una gioia immensa quando la produzione, dopo attentissimi casting e selezioni, ha deciso di farmi questo splendido regalo assegnandomi il ruolo di questo per me stravagante personaggio amato fin da tenera età. Devo inoltre ringraziare la stessa produzione per avermi fatto scegliere di farmi realizzare il vestito di scena da una cara amica la stilista dei VIP Patty Farinelli, la quale mi ha realizzato gratuitamente il meraviglioso abito di scena dell’ abito del Gatto con gli Stivali.
Quest’ultima fiaba in particolare è un’importante metafora sulla furbizia e sulla scaltrezza, dove la morale è che con l’ingegno da poveri e in condizioni “brutte” si possa fare il salto di qualità e “diventare qualcuno”. Ci credi in questa metafora?
La favola ha una metafora che personalmente mi fa riflettere con una morale che cattura completamente da anni la mia attenzione e se mi soffermo un’ attimo posso dire che se hai un sogno prima o tardi lo puoi raggiungere. Nel mio piccolo non ho raggiunto la ricchezza economica anzi voglio ricordare che il Teatro è povero…Ma la grande emozione che ti trasmette il pubblico quando si è sul palco ti regala una ricchezza immensa. E sul palco IO sono l’uomo più ricco del mondo.
Ti reputi anche tu “furbo” come il personaggio che interpreti?
Assolutamente non mi sento una persona furba…Anzi mi sento una persona sensibile e a volte troppo buona, ma non ti nascosto che vorrei esserlo avere la sua astuzia, la sua furbizia, il suo coraggio. Però per interpretare il ruolo ho messo durante le prove tutta la mia volontà per interpretarlo al meglio diventando: furbo, astuto e coraggioso.
Conosci molte favole di Perrault oltre a questa?
Si né conosco diverse e tra queste che ricordo con entusiasmo sono: Cenerentola, Cappuccetto Rosso, La bella addormentata nel bosco, Le Fate e Griselda. Queste sono alcune che ricordo perché moltissimi anni fa’ mi divertivo a presentare nelle piazze in occasione di fiere e sagre lo spettacolo con il Teatro dei Burattini e presentavo alcune di queste favole.
Una della mie preferite ad esempio era Pollicino, è un personaggio che ti piacerebbe interpretare?
A questa domanda rispondo con leggera difficoltà, è un personaggio che farei fatica a interpretare, potrei provare, ma mi sento di dire che conoscendo i miei limiti, questo non è un personaggio che riuscire a dare il meglio di me in teatro.
Hai mai pensato di scrivere tu delle storie per bambini?
Si molte volte o fatto viaggiare la fantasia e alcune volte queste mie idee so sono trasformate in frasi e in intere pagine di quaderno e alcune le ho trasformate in favole, che come ho scritto precedentemente le ho portate in scena con gli spettacoli con il teatro dei burattini per bambini in occasione di feste pubbliche o private in fiere o sagre.
In Masha e Orso che parte fai?
In “Masha e Orso Live Show” , ho fatto il ruolo di Babbo Natale per oltre 100 date nei più importanti Teatri Italiani isole comprese e oltre 150 Mila persone venuta a vedere lo spettacolo a Teatro e oggi nel nuovo spettacolo “I racconti di Masha Live Show” faccio il ruolo del “Gatto con gli Stivali”.
Vuoi farci un piccolo riassunto per chi non conosce la storia?
È un bellissimo viaggio nelle favole raccontate da una piccola Masha, ma con la semplicità e la fantasia che può avere una piccola bimba e la cosa unica e che le racconta a modo suo con leggere e stravaganti varianti rispetto alla stessa favola tradizionale. Tra queste che vengono narrate abbiamo: Cappuccetto Rosso, Pollicino e Cenerentola il tutto unito da un finale magico da non perdere.
Secondo te quali sono o devono essere gli elementi fondamentali per mettere in piedi un buono spettacolo per i più piccoli?
Questa è un’ ottima domanda. Secondo me, e premetto che non sono ne regista ne produttore, ma semplice artista. Sicuramente uno staff unito guidato da un regista e un coreografo che hanno una sensibilità molto alta e una predisposizione ad avere un animo da bambino. Questo perché entrambi devono pensare con gli occhi dei bambini che verranno a vedere lo spettacolo a questo si deve aggiungere effetti semplici, ma speciali un esempio: pupazzi, neve, bolle di sapone, Lee, laser, luci, palloni giganti, momenti dove si coinvolge il pubblico scendendo tra il pubblico stesso. Il tutto con la semplicità del bambino che lo sta vedendo e questo permetterà di conquistare la sua totale attenzione e quella del genitore.
Tu da piccolo in genere quando ascoltavi storie lette da mamma, in quale ruolo preferivi identificarti, l’eroe o il “guastafeste”?
Adoravo ascoltare in musicassetta diverse favole e quella che mi appassionava di più era la storia di Cenerentola. Inoltre Mi piaceva guardare i cartoni animati in televisione ed ero affascinato da Capitan Harlock.
Il miglior lungometraggio animato della Disney secondo te?
Sono tantissimi che mi piacerebbe indicare ne voglio indicare un paio. In primis il mio preferito è “La carica dei 101” del 1961, a seguire “Gli Aristogatti” del 1970 e per concludere “Il Re Leone” del 1994.
E di scrivere uno spettacolo inedito sempre su questo target ci hai mai pensato?
Nel “Re Leone” ….Molte volte mi sono detto: “ mi piacerebbe scrivere uno spettacolo inedito”, ma con sincerità non mi sono mai fisicamente applicato. Chissà che ora non venga abbracciato dall’ ispirazione e concretezza di farlo.
Credi che sia difficile fare la regia di un prodotto teatrale recitando anche nel contempo?
Assolutamente si credo che sia estremamente impegnativo è personalmente mi piacerebbe provare a fare un’ esperienza come regista, ma non riuscirei a fare coincidere entrambe le cose e per questo scelgo la strada della recitazione.
Che genere cinematografico preferisci di solito?
Nella parte cinematografica come nella parte teatrale mi sento più portato per la parte comica e fantasiosa e quindi prediligo film comici ed allegri e film fantasiosi e avventurosi.
C’è qualche altro progetto futuro di cui vuoi parlarci?
I progetti sono diversi con il produttore Edoardo Lombardi ho in programma lavori estremamente interessanti e non solo a teatro è un progetto in fase di concretizzazione con un importate Film cinematografico con casa di produzione internazionale GPA rappresentata dalla produttrice esecutiva Carla Finelli.
Se dovessi scrivere una storia dove la ambienteresti?
L’ ambienterei tra il mare e la montagna e tantissimi animaletti…Tra cani, gatti, pecore, maialini, cavalli ecc. e darei questo titolo: “La storia di una persona semplicemente stravagante” e sceglierei la regione dell’ Abruzzo.
Tu in particolare come consideri questa scelta per antonomasia di impiegare l’antropomorfismo nelle favole per i più piccoli?
Se questo porta ad avere una unione tra l’ uomo e la natura e attribuire aspetti e caratteristiche umane e lascia nell’ animo un segno di amore e gioia lo trovo positivo. Un esempio vedere un pupazzo e prendere vita e lasciare nei cuori dei bambini un dolce ricordo questo lascia sicuramente un ottimo ricordo ed è una cosa che mi da gioia e quindi la trovo positiva. Ovviamente questo è un mio semplicissimo pensiero.