SORTINO (SR). FURTO CON SPACCATA AD UNA BOUTIQUE DEL CENTRO: MALVIVENTI INSEGUITI DAI CARABINIERI, UNO ARRESTATO E TUTTA LA REFURTIVA RECUPERATA.

Questa notte nel comune di Sortino, esattamente presso l’arteria principale di viale Libertà, mediante l’utilizzo di un masso di cemento armato, ignoti infrangevano la vetrina dell’esercizio commerciale “boutique Elvira” asportando numerosi capi di abbigliamento e dileguandosi a bordo di un’autovettura alfa romeo 147. Arrivato l’allarme alla centrale operativa della Compagnia Carabinieri di Augusta, immediatamente si attivava lo specifico piano di controllo coordinato del territorio disposto dal Comandante, Capitano Rossella Capuano, che grazie alla prontezza operativa dei Carabinieri in servizio e non, fortificati dalla ormai consolidata sinergia informativa, distribuendosi a macchia d’olio sul territorio della giurisdizione riusciva ad intercettare l’autovettura che ad elevata velocità cercava di guadagnarsi la fuga sulla s.p. 9 Sortino-Carlentini. I malviventi, che nel cuore della notte vedevano sopraggiungere i lampeggianti blu dell’aliquota radiomobile di Augusta e della Stazione Carabinieri di Melilli, cercavano invano di accelerare senza immaginare che proprio dalla direzione di fuga giungevano i Carabinieri di Lentini e Carlentini. E proprio nel tentativo di far perdere le proprie tracce che autonomamente l’autovettura perdeva il controllo andando ad impattare contro la recinzione di una proprietà privata e costringendo i ladri a proseguire a piedi tra le campagne. Nell’immediatezza uno di loro veniva fermato e tratto in arresto in flagranza di reato per furto aggravato, mentre si diramavano le ricerche degli ulteriori soggetti a tutte le forze di polizie presenti sul territorio. I carabinieri di Sortino immediatamente giunti in soccorso della vittima provvedevano poco dopo a restituire tutta la refurtiva abbandonata sull’autovettura che invece, risultata oggetto di furto in Pedara (CT), veniva posta sotto sequestro. L’Arrestato, un pregiudicato catanese ventenne, P. A. N., al termine delle formalità di rito veniva tradotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari così come disposto dall’autorità giudiziaria.