E’ come fare un passo in un tempo altro, rarefatto, leggere le poesia del poeta e scrittore Valerio Villari. Uno stile impeccabile certamente elegante ed aulico che ci porta un po’ al modo di scrivere d’altri tempi. Siciliano, di Palermo, ha realizzato “Anime…Desideri: Parole che vivono”, pubblicato su Amazon, e che come lui stesso spiega, è una raccolta di versi dedicati al sentimento più nobile della vita: l’amore. Aggiungiamo noi dedicato anche a tutta la gamma delle sensazioni che l’amore comporta. Villari ha un diversi blog che gestisce direttamente ed in cui pubblica brani tratti dal testo indicato, ma anche sue riflessioni ed introspezioni che offre come spunto ai tanti suoi lettori Il suo scrivere sa toccare l’animo di chi è attento e sa leggere oltre le parole, che sa sapientemente estrarre dal proprio intimo in modo spontaneo e ricercato allo stesso tempo offrendolo a coloro che in fondo sono ancora romantici ed in questa frenetica vita lasciano ancora vivere lo spazio di questo sentimento e speme. Incontriamo dunque oggi per i lettori di Informa Sicilia il poeta Valerio Villari per conoscere meglio anche il suo aspetto anticonformista, senz’altro nel suo modo di esprimersi, al di fuori del consueto.
Grazie Valerio per essere con noi oggi, e ti chiedo come prima domanda, ti ricordi quando hai cominciato a scrivere poesie e perché?
Grazie a te Ester per avermi concesso questa possibilità!
Bè che dire? Già da bambino durante il giorno inventavo storielle da raccontare al mio papà quando avrebbe fatto ritorno a casa. Stupivo tutti con la mia fantasia. Iniziata la scuola ed imparato a scrivere e leggere, mio padre mi regalò il primo libro della mia vita ( Ventimila leghe sotto i mari…). Ne restai affascinato e già da quel momento decisi che avrei scritto.
Le poesie arrivarono con i primi amori e con quanto questi mi facevano provare; avvertivo il bisogno di comprendere i miei stati d’animo e lo facevo scrivendo le emozioni che via via si presentavano.
Così ha avuto inizio il mio viaggio nella poesia!
Ti pongo un quesito, forse incapace di essere esaurito, ma che vivifica l’animo di ogni poeta: che cos’è per te la poesia?
E’ un viaggio…Si, proprio così, un viaggio. E’ il pensiero che prende il treno delle emozioni per attraversare la propria coscienza finendo con il divenire parola nel bianco foglio!
Un viaggio che inizia dal cuore, passa per la ragione e da li attraverso il braccio fino alla mano, si racchiude nell’inchiostro che diverrà il colore del momento di chi starà leggendo!
Cos’è che distingue la poesia dalle altre forme di comunicazione?
Il bisogno di comprendere se stessi comprendendo gli altri. Chi scrive poesia non lo fa, come molti credono, per comunicare con il mondo circostante, lo fa per se stesso…per rendere indelebile quel momento, quella data emozione. Che poi altri leggano è quasi un incidente, permettimi il termine, e comunque un poeta non è un soggetto facilmente comprensibile così come molti pensano sia!
E quali le caratteristiche proprie della poesia che non si ritrovano in nessun altro tipo di linguaggio?
L’uso corretto di termini che descrivano ciò che si intende raffigurare. La ricerca spasmodica del ritmo, delle punteggiatura, della musicalità delle parole. Scrivere poesia è un po’ come dipingere, e tu dovresti comprendere cosa intendo dire (sorride). La poesia è il quadro che ha dipinto il poeta per se stesso, non è così per le altre forme di comunicazione. Il linguaggio poetico di fatto non esiste, esiste il linguaggio di questo o di quel poeta; un codice che solamente lui può conoscere alla perfezione.
Per te che sei blogger e vivi il mondo dei social, internet pensi possa essere uno mezzo per dar voce alla poesia di scrittori meno noti?
Chiaramente si! Anche se personalmente la mia presenza è dovuta più ad una scelta personale ed intima piuttosto che per la condivisione intesa quale metodo per farsi conoscere.
Ciò che desidero è solamente scrivere ed Intenet mi aiuta parecchio anche nella ricerca di me stesso quando mi perdo tra le parole.
Viviamo in un mondo, lo dicevamo nell’introduzione, in cui il ritmo della vita è forzato dal progresso e alla sua frenesia, dal rincorrere sistemi economici e politici e il potere gnoseologico sempre più spinto verso una scienza “esatta”, può, secondo te, la scrittura intimista dei poeti opporsi a queste forze che producono benessere materiale, ma che spesso vanno poi in conflitto con l’animo umano?
Dovrebbe essere proprio questo il reale motivo dell’esistenza dei poeti. Dopotutto se di scienza dobbiamo parlare, dovremmo comprendere che non ne esiste alcuna. Tutte si basano su delle convenzioni che sono solo teoriche; in matematica, per esempio, non potendo dimostrare la possibilità che dall’Uno si giunga al Due, si è stabilito che: dati due numeri ne esiste “sempre” uno in mezzo!! Una convenzione. Se si vivesse solo di questo, di regole norme e convenzioni, i poeti sarebbero dei folli ed io, al contrario, credo siano la vera parte sana del sistema. L’arte in tutte le sue forme è la realtà, non la scienza.
La scrittura, come tutte le altre forme d’arte, quella poetica, ma non solo, è molto importante per il viaggio di ritorno verso l’umanità vera!
Cosa ci riserverà per il futuro il poeta Villari? So che stai lavorando al un romanzo, ce ne vuoi parlare?
Si! Sto quasi per ultimare la stesura definitiva del mio primo romanzo; è una mia autobiografia romanzata, parecchio introspettiva dove incito, almeno tento di farlo, il potenziale lettore a riflessioni non certo superficiali su alcuni aspetti e problematiche della vita quali, ad esempio, la considerazione dell’Altro come proiezione di se stesso e non come individuo a sé. L’uomo è e resta tale solo quando ha dentro se stesso un concetto del sé tanto forte ed equilibrato da comprendere che non sarebbe se non nell’Altro.
Bè non vi dico altro…Leggerete (sorride)
E non svelarcelo dunque se non altro per scaramanzia e per non rovinare la sorpresa ai tuoi lettori. Carissimo Valerio ti ringraziamo per averci dedicato il tuo tempo e per questa intervista.
di Giuseppe Parisi