A Palazzo Pitti di Firenze prende il via l’8 maggio la mostra dedicata al Pontormo che porta in esposizione alcune delle stupende opere realizzate nel periodo della sua maturità, coincidente con la fine degli anni Venti nel Cinquecento.
La mostra, che vede la curatela di Bruce Edelstein e David Gasparotto, è nata dalla collaborazione con il J. Paul Getty Museum di Los Angeles e la Pierpont Morgan Library di New York.
Nella prestigiosa selezione delle opere di questo maestro del Cinquecento c’è anche un prezioso ritorno a Firenze, dopo ben oltre vent’anni, ed è “l’Alabardiere”attualmente conservato al J. Paul Getty Museum.
Jacopo Carucci, più noto come Jacopo da Pontormo, o solamente come il Pontormo, fu un pittore italiano, esponente del manierismo fiorentino che intraprese una metodica azione di rinnovamento artistico, discostandosi molto dai tradizionali ed accademici schemi compositivi dell’epoca.
Non smise mai nel suo percorso artistico, di attuare la sperimentazione, assecondando la sua tormentata e complessa personalità, che lo portarono, per i tempi di allora anche ad uno spregiudicato quanto magistralmente riuscito anti classicismo. Artista malinconico e solitario ebbe importanti sostenitori e tra i suoi estimatori anche i Medici. Dimenticato per lungo tempo, pur avendo ricevuto diverse note critiche del Vasari, fu molto più tardi che attraverso lo storico d’arte Frederik Mortimer Clapp, la sua opera, per lungo tempo dimenticata, tornò alla ribalta con la rivalutazione di quello che oggi chiameremmo l’anticipazione del linguaggio pittorico moderno, scevro dalla fedele riproduzione realistica. Pontormo fu anche identificato come il l’ “artista della crisi”, fu lui infatti che mise in evidenza nei suoi dipinti quei gesti e pose talvolta un po’ contorte e lontane da quella che potrebbe essere una postura reale e naturale, con artificiosi drappeggi delle vesti, ma soprattutto per le espressioni dei volti che appaiono perdute in lontani pensieri, talvolta timorosi o infelici.
Nella mostra, la produzione del Pontormo, relativamente al versante religioso, è rappresentato dalla splendida Visitazione di Carmignano, opera esposta per la prima volta, con a corredo anche lo straordinario studio a matita nera degli Uffizi, quadrettato per il riporto sulla tavola nella versione della tecnica a campitura.
La mostra sarà visitabile fino al prossimo 29 luglio 2018
A Cura di Ester M. Campese