Riflettendo bene, a cambiare DNA non è stato solo il vecchio pci che nel suo calvario di mutazione passò da pci a Pds, PD, frammentandosi poi in gruppi, gruppetti, Ulivi, Cose Rosse e consociati vari, ma c’è anche chi dopo aver partecipato nel ’92 ad una riunione su un piroscafo inglese dove a bordo c’erano alcuni poverelli di un gruppo chiamato bildemberg, e dopo aver cambiato anch’ esso colore passando dal viola al giallo mettendovi poi su 5 stelle, ricchi premi e cotillon, armatosi anche di apriscatole dichiarando guerra a tutte le case produttrici di tonno del pianeta, una volta arrivato a Montecitorio inizia ad inveire contro la casta, quella casta fatta da PD , Forza Italia e partitelli vari, puntando il dito contro chi si arricchiva (secondo loro) gestendo la cosa pubblica, sputando veleno contro i poltronari, annichilendo l’elettorato con tutti i loro buoni propositi, e poi promesse su promesse, mai col PD, mai con Berlusconi, apriremo Montecitorio come una scatoletta di tonno, facciamo luce su Bibiano, mail col partito di Bibiano, alzando i toni e introducendo una balorda politica urlata e manettara, insinuando il dubbio e il sospetto di inciucio e corruzione su chiunque non fosse stellato, additando e urlando dimissioni al politico di turno investito anche da piccole vicende giudiziarie poi risolte anche con assoluzioni, e poi querela su querela scambiata con il PD. Alla fine della fiera?
Già alla fine della fiera, quella delle poltrone,(e non ci riferiamo a poltrone e sofà) il PD è divenuto per loro, un partito di santi, poeti e navigatori (forse navigatori nel mare delle marchette europeiste) con cui si lavora bene, “tranne poi accapiggliarsi per una poltrona in più o in meno” , ma ci si mette poi d’accordo tra un contentino e l’altro, tra un sottosegretariato o altro grazie alla mediazione del reuccio (una volta Conte) della pochette e dal capello impomatato. E cosi il partito anticasta quello del tonno Montecitorio, dell’uno vale uno, quello del : “mai il secondo mandato” ,in meno di una legislatura ha stravolto il regolamento del movimento, dopo essersi chiuso nella scatola del tonno assieme agli alleati di governo mandando a quel paese il NO al secondo mandato. E l’uno vale uno? Be’ quello non vale più, forse perché qualcuno più scaltro e che sa leggere bene e ispiratosi magari al teatro Pirandelliano, ha modificato l’uno vale uno, in uno nessuno centomila. Nel frattempo però chi era seriamente convinto che i movimento potesse cambiare la politica italiana ha deciso di abbandonare il ” piroscafo che affonda” anche perché non poteva perderci la faccia vista la sfacciataggine nel rimangiarsi tutto da parte dei loro capi, decidendo cosi il passaggio al gruppo misto. E nel frattempo all’interno del partito ( perché chiamarlo movimento è un insulto l’intelligenza umana) sei personaggi in cerca d’autore cercavano a chi affidare la guida politica tra un vola gigino e l’altro, condito da piagnistei da bimbi viziati. Intanto i consensi calano, e assieme ai deputati anche una buona parte dell’elettorato lascia la nave che affonda senza che i residuati bellici della prima ora possano arginare la falla, che fare dunque? Accampare scuse dando la colpa a chi? ( perché se non c’è più il PD a fare da capro espiatorio urge un nuovo nemico) ma certo ovvio contro l’ex alleato di governo, il brutto e cattivo sovranista a cui aggiungono l’altra, la romana, a cui non hanno nemmeno risparmiato insulti sessisti andando a braccetto con i nuovi alleati. Si loro due la romana ( che le cose non le manda certo a dire) e lui il brutto Verdello che mirava ai pieni poteri, lui, mentre l’altro i pieni poteri se li è presi da solo col bene placido di tutta la compagine alleata.
E per tenere assieme quello che resta nel loro elettorato tornano a chiedere aiuto al teatro Pirandelliano mettendo in campo il: questa sera si recita a soggetto, nella speranza che quei quattro creduloni abbocchino ancora.
Un declino voluto o studiato?
Secondo i ben informati dei corridoi romani tutto forse era previsto e studiato nel 92 sul piroscafo di sua Maestà, il Britannia, un movimento studiato come cavallo di troia? Può darsi, e stando ai fatti c’è anche fugato l’ultimo dubbio in merito, e se nella base dell’ex movimento c’è chi chiede ancora a gran voce di tornare alle origini, loro rispondono: Cosi è…..se vi pare!
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