Scrive il noto scrittore inglese Darren Lorente-Bull nella Sua prefazione (Londra, 2020) :
“In questa profonda e pregiata antologia poetica, Melinda Miceli ci regala poesie della tradizione sapienziale e misterica: Sirio, Alchimia, L’Oracolo di Delfi, La Sibilla, Omaggio a Notre Dame, La Maddalena Templare oltre a poesie d’amore ed esoteriche come Inferno e Paradiso, Visione alchemica, L’Efebo, L’amore non aspetta altre vite e Lo specchio dell’anima, L’eco dell’acqua.
La poetessa Melinda Miceli, come una sacerdotessa degli Antichi Misteri, ci sorprende e ci rapisce con versi che ricordano Dante, D’Annunzio, Foscolo.
La magia dei versi nasce da una personalità letteraria enigmatica e misteriosa che appare come la reincarnazione di molti famosi poeti italiani”.
Riportiamo anche la prefazione della poetessa Alessandra Marinacci: “Le poesie di Melinda Miceli parlano di Amore, ma non si deve pensare alla Venere terrena bensì a quella celeste, unione mistica tra Psiche e Soma tra mashio e Femmina, forza solare e luce lunare.La Dama della Cultura vive a Siracusa ma autrice e critico d’arte internazionale, come novella Beatrice, protegge il Viaggiatore nella Selva dell’esperienza terrena per condurlo/a nei Luoghi Alti.
Questa è una costante miceliana che “usa” miti, arte visiva, eros e luce di vetrate gotichemescolandole per arrivare all’Oro senza farsi toccare dalla pesantezza del piombo.
Il segreto dell’Opera viene poi rivelato con parole di cristallo. Ora, taccio e Vi lascio davanti alla Bellezza della vera poesia”.
La stupenda copertina della versione italiana d’arte del libro la Sibilla di Melinda Miceli è illustrata da un’opera del noto artista Fabio Carmelo D’Antoni. Titolo “Brunilde” scelta dalla stessa autrice per raffigurare l’imago della Sibilla, la donna dall’arcano intuito che sa attraversare tutti i misteri come una magnifica guerriera e sacerdotessa di segreti magici e ancestrali: Amore eterno, morte, Alchimia, luoghi come Delfi e l’Averno fanno di questa raffinata antologia il primo libro contemporaneo di poesia riconosciuto dalla critica “indottrinato” e rivolto agli adepti, riproponendo l’estetica lessicale del poeta vate dantesco e dannunziano, rivisitata da una visione epocale del nostro tempo
di Angelo Parisi