Siracusa, 10 giugno 2021. E’ fortemente negativo il bilancio tirato dal movimento “Civico 4” sulla gestione dell’emergenza socio sanitaria dall’Amministrazione comunale, in termini di servizi erogati alla cittadinanza e salvaguardia di perimetri e livelli occupazionali di coloro che, in maniera diretta o indiretta, lavorano per il Comune di Siracusa. Addirittura, secondo il movimento, dalla politica dell’Amministrazione emerge in maniera preoccupante un’operazione di “macelleria sociale”.
Preoccupa la decisione di agganciare la clausola sociale del capitolato del servizio idrico al decreto legislativo 50/2016 piuttosto che al 152/2006.
“La formula facoltizzante del dispositivo scelto dall’Amministrazione comunale – dichiara il leader Michele Mangiafico – adombra lo spettro della mancata garanzia dei posti di lavoro e dei livelli occupazionali di tutto il personale che opera nell’ambito del servizio idrico e che, peraltro, ha dimostrato negli anni competenza e professionalità in un settore strategico nell’ambito dei servizi comunali”.
“Civico4” sostiene l’imprescindibilità del richiamo ad una norma della lex specialis di gara volta a tutelare al massimo livello possibile la stabilità occupazionale in assenza di un’analoga previsione stabilita da un contratto collettivo nazionale. “In assenza di questo atteggiamento, è doveroso censurare l’azione di chi sta governando la città agli occhi dell’opinione pubblica e del personale interessato” – dice Mangiafico.
Sempre a quest’ultimo scampolo di primavera (27-28 maggio 2021), appartiene “l’arzigogolata e claudicante risposta alle cooperative sociali con cui l’assessore al ramo nega l’adeguamento del costo dei servizi al contratto degli operatori sociali sulla base del fatto che l’assessorato comunale sia troppo impegnato a rispondere all’emergenza Covid e che gli attuali servizi siano erogati dal Comune in maniera indiscriminata per cui sarebbe necessaria una verifica preliminare. – continua il leader – Corre l’obbligo, relativamente alla prima motivazione, di ricordare che l’impegno profuso sull’emergenza Covid è tale che i primi buoni spesa regionali sono arrivati ai cittadini dopo più di cinquanta giorni dalla partecipazione all’avviso e, relativamente alla seconda, che l’unica evidenza che “Civico4” coglie di un’azione amministrativa indiscriminata in tema di politiche sociali da parte dell’attuale Amministrazione comunale è il taglio già avvenuto dei servizi erogati nell’anno della pandemia alle fasce più deboli della città, come i non udenti e i non vedenti. Pagare i lavoratori per ciò che fanno resta un obbligo di legge, oltre che la misura del valore della dignità attribuita al lavoro”.
Maldestra la risposta con cui l’Amministrazione comunale lo scorso 4 giugno 2021 ha dato riscontro alle sigle sindacali relativamente alla vertenza riguardante le 281 unità part-time che lavorano per il Comune di Siracusa, quasi per intero in categoria B, eccezion fatta per uno sparuto gruppetto in categoria A. “L’Amministrazione che governa la città – accusa Mangiafico – finge di non vedere che quasi tutto questo personale svolge mansioni superiori rispetto ai profili professionali di appartenenza e che, se non facesse ciò, il Comune non riuscirebbe neanche ad erogare i servizi di legge ai cittadini. A fronte di questa evidenza, l’Amministrazione comunale si renderebbe disponibile a riservare una decina di posti (per l’esattezza il 30% di 40 posti messi a concorso) per la progressione verticale in categorie C e D di personale interno. Se non avessimo letto quanto riportiamo, ci sembrerebbe uno scherzo. L’Amministrazione comunale ha risparmiato in “cessazioni” tra il 2020 e il 2022 oltre 2 milioni di euro!”
Nell’ambito delle novantotto unità impiegate nei servizi di supporto, il futuro è fosco per almeno 26, precedentemente impiegati in servizi oggi soppressi, sospesi o non aggiudicati: navette, manutenzione, facchinaggio affissione, montaggio palchi e front office.
“A monte di quest’altra operazione di “macelleria sociale”, – dice ancora Mangiafico – la duplice decisione dell’attuale Amministrazione comunale da un lato di sopprimere il servizio delle navette e dall’altro di spezzettare il precedente appalto dei servizi di supporto in una decina di mini-gare. Ma anche all’interno della restante platea dei lavoratori impiegati in servizi di supporto, ascoltiamo insofferenza, incertezza, mancanza di motivazioni e di fiducia. Sentimenti nutriti senza dubbio dall’azione amministrativa dell’attuale classe dirigente”.
Il movimento chiede una inversione di rotta. “L’Amministrazione comunale scenda dalla torre eburnea da cui osserva inerme il disagio sociale e aggiunge difficoltà a quelle già causate dalla crisi sanitaria e accolga col piglio del “buon padre di famiglia” le istanze delle centinaia e centinaia di lavoratori, diretti e indiretti, che operano per la macchina amministrativa e nell’erogazione dei servizi ai cittadini”, conclude Mangiafico.