Gli europeisti stanno appoggiando l’embargo di gas e petrolio russi, con lo stesso fanatismo identico a quello con cui hanno avallato l’austerity, l’avvento di Monti e di Draghi, il pareggio di bilancio in Costituzione, il Green pass, l’invio di armi in Ucraina. Non si parla più di pace e di trattative, lo stesso Josep Borrell (alto rappresentante Ue per gli Affari esteri) esorta l’E.U. per una soluzione militare, siamo alla pazzia allo stato puro.
Quando si applicano delle sanzioni, si è in guerra.
Quando si sequestrano beni mobili e immobili di un’altra Nazione, si è in guerra.
Quando si definisce un Capo di Stato straniero un animale, si è in guerra.
Quando si inviano armi ad uno dei contendenti, si è in guerra.
Quando si censura la stampa di una delle parti in conflitto, si è in guerra.
Quando si espellono dozzine di diplomatici di uno degli Stati belligeranti senza fornire prove, si è in guerra.
E non occorre la presentazione di dichiarazione di guerra presso l’ambasciata russa, per esserlo.
Occorrono invece giornalisti e politici coraggiosi che non si intimidiscono,in modo da smontare la propaganda bellicista occidentale. Alcuni già lo fanno e bisogna solo ringraziarli, ma ognuno di NOI nel proprio piccolo, in famiglia, tra amici e colleghi di lavoro, deve farlo per illuminare coloro che sono immersi nelle tenebre di una informazione corrotta, partigiana e mendace.
Solamente con una presa di coscienza collettiva e attraverso i mezzi di comunicazione alternativi alla televisione ed alla carta straccia, si potrà fermare questa follia che ci sta conducendo velocemente alla distruzione della nostra Patria, già vessata dagli usurai al potere pronti a sfruttare l’ennesima occasione per fare i loro abietti e sinistri interessi.
di Giuseppe Parisi
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