Anna Maria Guarnieri, fondatrice del celebre portale Pittart, Artista archeologa ha realizzato quadri per le istituzioni e famosi stendardi come quello del Palio dei Balestrieri di Gubbio o quello di Volterra, Signa, San Gimignano. Unica nel panorama contemporaneo, Anna Maria Guarnieri attraverso il suo simbolismo magico scardina i limiti ingannevoli fra realtà ed apparenza, percorrendo un vero e proprio viaggio iniziatico nella storia, esplorando e indagando ideali, enigmi, silenzi, la sacralità della natura che da voce alla dimensione profonda e ideale dell’essere alla ricerca di un punto di unione con la trascendenza.
Su questa magnifica tela l’apparizione di un Eden celestiale dalle tinte pop, figurazione surrealistica le cui immagini si fondono per creare una scena magica, innalza un inno alla natura e alla pace. Come in una scena arcana e sacra, il globo, con le sue acque contornate da alberi, è sostenuto come un Graal, da mani di colore diverso, accostate a chiedere quasi protezione e rifugio in un un’atmosfera multietnica di preghiera. Il vibrante colorismo solare irrompe con la sua forza primordiale e carica l’atmosfera di una vera e propria poesia pittorica che pervade le fluide pennellate di Anna Maria Guarnieri. Due figure angeliche, gli opposti abbracciati, condividono le stesse ali mentre la donna è in estasi, chiaro richiamo al giardino dell’Eden e al cantico dei cantici di dantesca memoria. Gli ingranaggi, spesso presenti nei manifesti della Bella Epoque, vogliono richiamare l’attenzione su quella fiducia nel progresso e nel lavoro condiviso che sembra essere persa con la crisi e la pandemia. La tela è dedicata alla mostra Tribute of the peace svoltasi ad Ortigia Siracusa dal 13 al 18 giugno nella Biblioteca Museo Elio Vittorini.
L’Artista imprime una dimensione “rediviva” ed eterna, attraverso un’opera simbolica, che penetra e ritrae il segreto e arcano incantesimo del tramonto sulla terra. Anna Maria Guarnieri si apre alla visione e ai legami con cui la natura affiora nell’anima Mundi e in questo contesto percettivo, giunge catarticamente alla trasfigurazione di un risultato che esterna l’interpretazione magica del Creato. Gli ingranaggi sono invero per la Guarnieri portali astrali che attraverso il movimento e i colori si affacciano sulla dimensione metafisica per lasciare emergere l’ideale divino di pace e sincretismo tra le civiltà e dei sentimenti umani rielaborati tra storia e leggenda.
Solo così c’è vera pace, ci racconta l’Artista, che ha accolto totalmente il progetto iniziato con il Certamen delle cattedrali, e del Premio Giotto, portato avanti con innumerevoli iniziative e pregiatissime Opere. Così si è espressa Anna Maria Guarnieri sulla sua opera dal titolo “Amore, solidarietà e pace”.
“Come una serie di ingranaggi riescono a produrre forze immense che possono muovere pesi enormi, cosi la solidarietà unita all’amore, riesce mirabilmente a raggiungere una vera pace altrimenti impossibile.
Come ho ideato questa mia opera? Semplicemente pensando a Tali Sorek, una ragazzina israeliana che a soli 13 anni ha scritto questa bellissima poesia dal titolo “Ho dipinto la pace”:
Avevo una scatola di colori,
brillanti, decisi e vivi.
Avevo una scatola di colori,
alcuni caldi, altri molto freddi.
Non avevo il rosso per il sangue dei feriti,
non avevo il nero per il pianto degli orfani,
non avevo il bianco per il volto dei morti,
non avevo il giallo per le sabbie ardenti.
Ma avevo l’arancio per la gioia della vita,
e il verde per i germogli e i nidi,
e il celeste per i chiari cieli splendenti,
e il rosa per il sogno e il riposo.
Mi sono seduta,
e ho dipinto la pace”.
L’universo artistico di Anna Maria Guarnieri, muove da un’ispirazione ricca di contenuti letterari che affondano le radici nella storia e nell’archeologia e nelle teorie ermetiche di Dante.
Le sue figurazioni ornate da una disciplinata ricerca formale dei dettagli sono tratte da repertori compositi come la storia antica, la mitologia, la religione, ma anche da simbologie orientali ed alchemiche. Repertori adeguatamente celati in un linguaggio ricco di richiami e allusioni criptiche, evocativi un’arte suggestiva, allusiva, che filtra tutti i simboli della nostra civiltà in un cerchio di citazioni che va dagli Incas agli Egizi, ai Romani, ai Babilonesi, al Dio Sole, alla letteratura ermetica di Dante. La creatività unita alla sua sensibilità giocano un ruolo fondamentale nella realizzazione di opere che hanno fatto scuola sul piano stilistico dove l’impostazione dimensionale, la sapienza del segno e della disposizione delle cromie, restituisce un’ottima resa delle immagini con dovizia di mezzi artistici. Lo stile di cui si veste questo colto teatro dell’anima è caratterizzato dall’alternanza di tonalità ombrose e luminose condensate di carismatico mistero in un raffinato decorativismo, che sconfina spesso nell’allegoria. Operando nella direzione del sentire e dell’essere in una dimensione ideale rileggiamo il perfezionismo di opere magnifiche come “Amor che move il Sol e l’altre stelle”, paesaggi incantevoli, scorci mirabili, strutturati da pennellate fluide e colori ultraterreni, metafore anch’essi di trasparenza e enigmi sottesi in un profondo anelito di bellezza e di armonia celestiale.
D. ssa Melinda Miceli critico d’arte
Miceli
PalioSignaAnnaOk700s
La pittrice Anna Maria Guarnieri dedica un’opera alla Pace nel mondo
Mostra testo citato
Miceli
PalioSignaAnnaOk700s
La pittrice Anna Maria Guarnieri dedica un’opera alla Pace nel mondo
Anna Maria Guarnieri, fondatrice del celebre portale Pittart, Artista archeologa ha realizzato quadri per le istituzioni e famosi stendardi come quello del Palio dei Balestrieri di Gubbio o quello di Volterra, Signa, San Gimignano. Unica nel panorama contemporaneo, Anna Maria Guarnieri attraverso il suo simbolismo magico scardina i limiti ingannevoli fra realtà ed apparenza, percorrendo un vero e proprio viaggio iniziatico nella storia, esplorando e indagando ideali, enigmi, silenzi, la sacralità della natura che da voce alla dimensione profonda e ideale dell’essere alla ricerca di un punto di unione con la trascendenza.
Su questa magnifica tela l’apparizione di un Eden celestiale dalle tinte pop, figurazione surrealistica le cui immagini si fondono per creare una scena magica, innalza un inno alla natura e alla pace. Come in una scena arcana e sacra, il globo, con le sue acque contornate da alberi, è sostenuto come un Graal, da mani di colore diverso, accostate a chiedere quasi protezione e rifugio in un un’atmosfera multietnica di preghiera. Il vibrante colorismo solare irrompe con la sua forza primordiale e carica l’atmosfera di una vera e propria poesia pittorica che pervade le fluide pennellate di Anna Maria Guarnieri. Due figure angeliche, gli opposti abbracciati, condividono le stesse ali mentre la donna è in estasi, chiaro richiamo al giardino dell’Eden e al cantico dei cantici di dantesca memoria. Gli ingranaggi, spesso presenti nei manifesti della Bella Epoque, vogliono richiamare l’attenzione su quella fiducia nel progresso e nel lavoro condiviso che sembra essere persa con la crisi e la pandemia. La tela è dedicata alla mostra Tribute of the peace svoltasi ad Ortigia Siracusa dal 13 al 18 giugno nella Biblioteca Museo Elio Vittorini.
L’Artista imprime una dimensione “rediviva” ed eterna, attraverso un’opera simbolica, che penetra e ritrae il segreto e arcano incantesimo del tramonto sulla terra. Anna Maria Guarnieri si apre alla visione e ai legami con cui la natura affiora nell’anima Mundi e in questo contesto percettivo, giunge catarticamente alla trasfigurazione di un risultato che esterna l’interpretazione magica del Creato. Gli ingranaggi sono invero per la Guarnieri portali astrali che attraverso il movimento e i colori si affacciano sulla dimensione metafisica per lasciare emergere l’ideale divino di pace e sincretismo tra le civiltà e dei sentimenti umani rielaborati tra storia e leggenda.
Solo così c’è vera pace, ci racconta l’Artista, che ha accolto totalmente il progetto iniziato con il Certamen delle cattedrali, e portato avanti con innumerevoli iniziative e pregiatissime Opere. Così si è espressa Anna Maria Guarnieri sulla sua opera dal titolo “Amore, solidarietà e pace”.
“Come una serie di ingranaggi riescono a produrre forze immense che possono muovere pesi enormi, cosi la solidarietà unita all’amore, riesce mirabilmente a raggiungere una vera pace altrimenti impossibile.
Come ho ideato questa mia opera? Semplicemente pensando a Tali Sorek, una ragazzina israeliana che a soli 13 anni ha scritto questa bellissima poesia dal titolo “Ho dipinto la pace”:
Avevo una scatola di colori,
brillanti, decisi e vivi.
Avevo una scatola di colori,
alcuni caldi, altri molto freddi.
Non avevo il rosso per il sangue dei feriti,
non avevo il nero per il pianto degli orfani,
non avevo il bianco per il volto dei morti,
non avevo il giallo per le sabbie ardenti.
Ma avevo l’arancio per la gioia della vita,
e il verde per i germogli e i nidi,
e il celeste per i chiari cieli splendenti,
e il rosa per il sogno e il riposo.
Mi sono seduta,
e ho dipinto la pace”.
L’universo artistico di Anna Maria Guarnieri, muove da un’ispirazione ricca di contenuti letterari che affondano le radici nella storia e nell’archeologia e nelle teorie ermetiche di Dante.
Le sue figurazioni ornate da una disciplinata ricerca formale dei dettagli, sono tratte da repertori compositi come la storia antica, la mitologia, la religione, ma anche da simbologie orientali ed alchemiche. Repertori adeguatamente celati in un linguaggio ricco di richiami e allusioni criptiche, evocatore di un’arte suggestiva, allusiva, che filtra tutti i simboli della nostra civiltà in un cerchio di citazioni che va dagli Incas agli Egizi, ai Romani, ai Babilonesi, al Dio Sole, alla letteratura ermetica di Dante. La creatività unita alla sua sensibilità giocano un ruolo fondamentale nella realizzazione di opere che hanno fatto scuola sul piano stilistico dove l’impostazione dimensionale, la sapienza del segno e della disposizione delle cromie, restituisce un’ottima resa delle immagini con dovizia di mezzi artistici. Lo stile di cui si veste questo colto teatro dell’anima è caratterizzato dall’alternanza di tonalità ombrose e luminose condensate di carismatico mistero in un raffinato decorativismo, che sconfina spesso nell’allegoria. Operando nella direzione del sentire e dell’essere in una dimensione ideale rileggiamo il perfezionismo di opere magnifiche come “Amor che move il Sol e l’altre stelle”, paesaggi incantevoli, scorci mirabili, strutturati da pennellate fluide e colori ultraterreni, metafore anch’essi di trasparenza e enigmi sottesi in un profondo anelito di bellezza e di armonia celestiale.
D. ssa Melinda Miceli critico d’arte