Antonio de Lieto Vollaro Attestato di merito alla carriera a International art Prize Giotto 2022

Si è svolta il 18 ottobre la quarta edizione del Prestigioso International art Prize Giotto 2022 dedicato alla figura artistica del noto pittore medievale che ha rivoluzionato la storia dell’arte. Ospiti dell’arte e della musica sono giunti a Siracusa per questo grande Evento d’arte, moda e Cultura: il Soprano Dominika Zamara, la stilista Francesca Riolo, Renato Ongania delegato Italia Fondazione L. Ron Hubbard. Il Premio Giotto è un grande premio internazionale sostenuto da accreditati media e testate dell’arte italiana ed estera che si distingue per segnalare gli Artisti più notevoli dell’arte italiana nel mondo e quella estera in Italia attraverso la diffusione mediatica e l’interscambio ideato dal critico d’arte e direttore artistico onorifico Melinda Miceli.

Antonio de Lieto Vollaro ha ricevuto un attestato di merito alla carriera nella sezione Poesia.” Per aver trattato argomenti sociali ed etici con grande profondità “.

Vincitore altri premi precedenti al Suo ingresso tra gli Scrittori del Premio Giotto, l’Autore è impegnato nella stesura di saggi storico-politici come “Moventi incrociati” che avendo riscosso grande successo di pubblico, presto sarà rieditato. La poesia pur essendo prosastica è stata scelta per la sua grande intensità capace di raggiungere qualsiasi lettore.

Di seguito la mia recensione

Canto di dolore e riscatto

In memoria di tutte le vittime di femminicidio, a sostegno di tutte le donne che attualmente subiscono violenza fisica, sessuale, psicologica e affinchè non accada mai più, un poeta, Antonio de Lieto Vollaro si fa portavoce di questo scottante tema sociale, che riguarda ogni donna del mondo, cogliendo la richiesta d’aiuto, di ribellione attraverso una poesia  narrativa, simile a un lungo monologo liberatorio. La poesia dedicata alle Donne che subiscono violenza è scevra di sovrabbondanze retoriche, ma è un canto di dolore in stile decadentismo, dove in maniera filmica appaiono semplici immagini quotidiane che rendono viva e vicina la tragedia di troppe mogli e madri, ree solo di esistere per uomini troppo deboli per comprendere la propria miseria morale. I versi sciolti inglobano un ritmo segue un colloquio interiore, portato alla luce fino al trionfo catartico spirituale finale.

La Donna, succube per anni, si ribella per i figli; al contrario della Griselda boccaccesca, non accetta più il dolore ma il suo cuore, come una coppa di benedizione, non può contenere odio.

La forza della poesia senza vincoli, sa esprimere con tutta la detonazione la rabbia, il dolore della creatura femminile opposta al maschile e nutre in seno la speranza che il progresso trasformerà la volontà dei maschi superati, colma di errori, in esperienza umana che accompagni il destino della donna verso la pari giustizia sociale, un amore più umano dove la protezione superi il maschilismo del possesso. La donna in questo componimento vince due volte il suo carnefice, ovvero un marito traditore dell’umano sentire.

Dott.ssa Melinda Miceli Critico d’arte

 

Amore marcio
Copiryght Antonio de Lieto Vollaro
Amor tuo, non è mai stato,
attenzioni, carezze coccole,
parole dolci, nulla
nella tua mente malata
e cuore inesistente.
Pugni e non coccole
schiaffi e non carezze,
ricatti e non promesse,
bugie e non verità
questi eran i regali,
che al di mi donavi
un amore marcio.
Svelato ti sei
da ruvida maschera,
di demone seducente,
in rapidi istanti,
come fiume in piena,
travolto hai
la mia giovinezza,
femminilità e dignità
di donna e vestale
da sempre ingannata.
Neppur ai figli tuoi,
hai riservati paterno amor,
tradendo anch’essi,
rapendogli a felici
momenti di vita.
Le mie lacrime, da occhi
spenti, tumefatti,
scorron giù per un viso
non più mio, segnato
da lividi, giovani e remoti.
Non son quelle le lacrime,
che devon farti redimere,
nel vedermi, ma quelle
di sangue,
da cuore ucciso,
che escon fuori
come rigagnoli
ormai disidratati,
dal cancro di un
amore marcio.
Non ti porto rancore,
amor mio, non sai,
che non sono
i dolori di fisiche ferite,
ad uccidermi pian piano,
bensì non ritrovar colui
che ho amato tanto,
e m’amato in modo marcio,
inconsapevole del suo male.
Le metastasi
di questo non amore,
hanno ucciso entrambi,
perché quando
 t’accorgerai sarà
per tutti noi,
troppo tardi,
e tu soffrirai
più di tutti noi.
Ed io donna…
costola del tuo corpo,
continuerò ad amarti,
nonostante tutto,
per la pena che mi farai.
Dio ti mostrerà,
la morte della nostra unione,
i nostri figli, covar
odio, a chi a loro madre,
ha tolto tutto,
inconsapevole follia,
nutrita, d’alcol, droga
e malaffare.
L’ amor di donna,
l’amor più potente
perdonar ti potrà,
ma tu non potrai
goderne, perché
quando accadrà,
non sarò
più accanto a te.