Mi domando e vi domando: ma noi siamo vivi o fingiamo di esserlo?
Strana questa domanda, vero ?
Eppure me lo domando ogni volta che guardo o incontro la gente per strada, o quando affianco con la mia macchina le altre macchine.
Vedo le mamme passeggiare per strada con i bambini a fianco o dentro la macchina arrabbiate con loro e le sento gridare, senza stare neanche a sentire le richieste o i problemi dei loro figli, ma con in mano il telefonino che guardano amorevolmente mentre inviano messaggi e cuori, magari a gente mai incontrata…
Altra gente che passeggia con i loro figli pelosi al seguito, felici di raccogliere i loro escrementi e portare il sacchettino pieno per dare l’esempio, e dopo lasciarlo davanti qualche bottega o portone…
Io amo gli animali, ma non per questo devo invertire l’ordine della Natura, possono farne parte, anzi devono perché ci insegnano il vero significato della lealtà, della fedeltà, ma non possiamo sceglierli al posto di un compagno/a o al posto dei figli.
Quando tornate a casa dopo una giornata di lavoro con chi vi confrontate, i vostri figli pelosi riescono a rispondere alle vostre discussioni, è chiaro che no e allora?
Forse perché si è tanto egoisti o pieni di ansie e paura da non volersi mettere in discussione?
Ma come mai ci si ostina a voler vivere questa vita malata!
Perché tanta paura di amare, di crearsi una famiglia, di confrontarsi, di emozionarsi, perché questo voler morire lentamente dietro una vita da schiavi dell’abitudine e del falso.
Sopravvivere non è vivere, essere vivi richiede uno sforzo maggiore del semplice fatto di respirare.
Pensieri Rumorosi
Catania li, 16.03.2024