RSA Anni d’oro eccellenza dell’assistenza agli anziani

Parole e gesti d’argento.
La vita dei nostri cari si è decisamente allungata e ciò non può che farci felici ma, inutile negarlo, causa anche problemi di ordine pratico per il loro benessere.
Girano, nel web, post lacrimosi con vecchietti sdentati alla finestra, che guardano i figli allontanarsi con vari cagnetti mentre loro sono stati messi in ricovero.
Certamente ci sono figli e nipoti poco generosi e attenti, come ci sono realtà ospedaliere e case di riposo stile lager, dove gli anziani non hanno abbastanza cibo, aria condizionata e cure, ma ci sono anche tanti anziani soli e senza alcun aiuto medico e assistenziale che, viceversa, avrebbero bisogno di strutture idonee alla loro persona. Si fa il dovuto richiamo al diritto della dignità personale degli invalidi di ogni categoria. Chi decide di utilizzare una RSA spesso la sceglie per la professionalità e con sacrificio economico, e perché le nostre care teste argentee vanno seguite nella ripresa da traumi o nella loro condizione d’ infermità ogni ora del giorno con specifiche cure e attenzioni.
Non tutte le strutture rispettano i parametri che riteniamo giusti
per vivere serenamente gli anni fragili, ma ci sono anche delle eccellenze. Una di queste è la RSA anni d’oro sita in Contrada Spalla, Melilli, presso Auchan, conosciuta direttamente dalla scrivente; gesti e parole, dettati da umanità e competenza, sono esempi luminosi di cura e assistenza. Solo che questi gli esempi non fanno mai notizia. Un plauso speciale va al personale medico e paramedico, davvero degno del giuramento di Ippocrate diretto dal dr Marini e figlia.
La Residenza Sanitaria Assistenziale Anni D’Oro è autorizzata, accreditata e convenzionata con il S.S.N. La RSA ospita  soggetti fragili non autosufficienti (portatori di patologie geriatriche, neurologiche e psichiche stabilizzate) non curabili a domicilio, richiedenti un assistenza  sanitaria, medica, infermieristica e riabilitativa continuativa di supporto per l’espletamento delle normali attività della vita di ogni giorno. La struttura convenzionata col Servizio Sanitario Nazionale può accogliere in convenzione il paziente per la durata stabilita dall’ADI competente per territorio, alleviando la  famiglia da ogni impegno e completando eventuali i cicli riabilitativi iniziati in altri presidi del S.S.N..
Quanto a tutte quelle strutture che fanno businnes su minori e anziani, tralasciando il senso etico, non si può che richiamare la dovuta attenzione di chi è preposto e invitare i familiari a più frequenti visite.
Melinda Miceli

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