di Emanuela Rocca
Oggi potrei scrivere un articolo su quello che sta accadendo, potrei scegliere tra quello che sta cercando di fare questo Governo non votato da nessuno, cioè la modifica dell’art. 138 della nostra COSTITUZIONE. Argomento molto importante perchè l’art. 138 per chi non conoscesse la nostra Costituzione è quell’articolo che impedisce al Governo di modificare i suoi articoli o volendo rende quasi impossibile farlo, il che significa che se apportano modifiche a questo articolo le nostre ultime libertà e diritti saranno buttati nella pattumiera. Oppure potrei parlare del tanto discusso ddl che impedisce, di fatto, ogni “libera” opinione in merito al matrimonio gay, alla possibilità di far adottare bambini a coppie omossessuali e via dicendo, ma la legge stessa mi impedisce di dire la mia andando sempre contro la legge costituzionale all’art. 21 che recita quanto segue:
Art. 21.
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell’Autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all’Autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s’intende revocato e privo di ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica. Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.
E sempre riferita a questo DDL mi domando solo se chi fa le leggi al Governo ha studiato o, anche solo letto, la nostra Costituzione, ma mi sorge il dubbio invece che avendola letta e NON POTENDO FARE QUELLO CHE VOGLIONO, hanno proprio, per questo, deciso di Modificare l’art.138 CHE LA PROTEGGE…..
Ma oggi il mio articolo va ben oltre, anzi fa un passo indietro, nel passato. Un passato non tanto lontano, ma che ancora oggi lascia il suo segno indelebile su quanti hanno subito la catastrofe. Infatti oggi girando nel WEB ho letto questo post che, con l’autorizzazione di chi lo ha messo, voglio portare alla conoscenza di tutti perchè non è solo un “grido di dolore”, ma fa capire a tutti in che mani siamo andati a finire, con la speranza che chi abbia dato il voto a questi partiti che sono al Governo oggi, la prossima volta ci pensi bene prima di farlo, perchè hanno permesso, votandoli, che si continuasse il degrado SOCIALE, si continuasse a fare ancora danni al nostro Bellissimo Paese e ai suoi abitanti:
Ieri mi ha telefonato l’impiegata di una società di recupero crediti, per conto di Sky. Mi dice che risulto morosa dal mese di settembre del 2009. Mi chiede come mai. Le dico che dal 4 aprile dello scorso anno ho lasciato la mia casa e non vi ho più fatto ritorno, causa terremoto. Il decoder Sky giace schiacciato sotto il peso di una parete crollata. Ammutolisce. Quindi si scusa e mi dice che farà presente quanto le ho detto a chi di dovere, poi, premurosa, mi chiede se ora, dopo un anno, è tutto a posto. Mi dice di amare la mia città, ha avuto la fortuna di visitarla un paio di anni fa. Ne è rimasta affascinata. Ricorda in particolare una scalinata in selci che scendeva dal Duomo verso la basilica di Collemaggio, mi sale il groppo alla gola. Le dico che abitavo proprio lì. Lei ammutolisce di nuovo, poi mi invita a raccontarle cosa è la mia città oggi. Ed io lo faccio…. Le racconto del centro militarizzato Le racconto che non posso andare a casa mia quando voglio. Le racconto che, però, i ladri ci vanno indisturbati. Le racconto dei palazzi lasciati lì a morire. Le racconto dei soldi che non ci sono, per ricostruire. E che non ci sono neanche per aiutare noi a sopravvivere. Le racconto che, dal primo luglio, torneremo a pagare le tasse ed i contributi, anche se non lavoriamo. Le racconto che pagheremo l’I.C.I. ed i mutui sulle case distrutte e ripartiranno regolarmente i pagamenti dei prestiti. Anche per chi non ha più nulla! Che, a luglio, un terremotato con uno stipendio lordo di 2.000 € vedrà in busta paga 734 € di retribuzione netta. Che non solo torneremo a pagare le tasse, ma restituiremo subito tutte quelle non pagate dal 6 aprile ad oggi. Che lo stato non versa nulla ai “cittadini senza casa” (quelli che si gestiscono da soli) e che sono ben ventisettemila, a loro neanche quel piccolo contributo di 200 € mensili che dovrebbe aiutarli a pagare, magari, un affitto. Che i prezzi degli affitti sono triplicati. Senza nessun controllo. Che io pago, in un paesino di 500 anime, quanto Bertolaso pagava per un appartamento in via Giulia, a Roma. La sento respirare pesantemente. Le parlo dei nuovi quartieri costruiti a prezzi di “residenze di lusso”. Le racconto la vita delle persone che abitano lì. Come in alveari senz’anima. Senza neanche un giornalaio o un bar. Le racconto degli anziani che sono stati sradicati dalla loro terra lontani kilometri e kilometri. Le racconto dei professionisti che sono andati via. Delle iscrizioni alle scuole superiori in netto calo. Le racconto di una città che muore e lei mi risponde, con la voce che le trema. “Non è possibile che non si sappia niente di tutto questo. Non potete restare così. Chiamate i giornalisti televisivi. Dovete dirglielo, chiamate la stampa. Devono scriverlo.” Loro non scrivono …voi fate girare!
Grazie da L’Aquila.
Ora spero che tanti di voi, dopo aver letto questo articolo “riflettano” bene e comprendano che quella maledetta X sulla scheda elettorale ha il potere di decidere del nostro futuro (cosa che oramai abbiamo perso definitivamente andando incontro al peggior periodo che si sia mai passato).
Emanuela Rocca