POLIZIOTTI DEL SAP "RUBANO" IL POSTO AI LAVAVETRI

per il periodico Informa Sicilia di Angelo Parisi      ***    ***    ****

Poliziotti ai semafori e negli incroci al posto dei lavavetri, armati di secchi e spazzoloni, per distribuire 500.000 cartoline ai cittadini e agli automobilisti e sensibilizzare, il Governo all’adozione di provvedimenti urgenti in materia di sicurezza, resi ancora più necessari dall’emergenza terrorismo.

E’ l’iniziativa nazionale che il Sindacato Autonomo di Polizia Sap ha svolto in diverse città d’Italia La cartolina, indirizzata al premier Renzi, raffigura la nota immagine dell’Isis che conquista Roma con il Colosseo messo a ferro e fuoco.

Un dato campeggia: “La Camera dei Deputati spende 7 milione all’anno per le pulizie e non si trovano 6 milioni per un Corso Anti Terrorismo col quale formare gli agenti che svolgono servizio di controllo del territorio”.

Poliziotti che “rubano” il posto ai lavavetri per dare la “sveglia” al governo dopo l’ultimo, terribile attentato avvenuto in Tunisia, dove è stato versato sangue italiano. L’iniziativa, unica nel suo genere, ha avuto luogo il 19 marzo in circa 100 città italiane, grandi e piccole: da Roma a Firenze, da Bologna a Torino, da Cagliari a Napoli, da Milano a Reggio Calabria, passando per Genova, Pistoia, Lecce, Ancona, Padova e decine di altre province.

I poliziotti del Sap, liberi dal servizio, hanno simbolicamente “occupato” semafori e incroci per lavare gratuitamente i parabrezza di numerose autovetture.

Richieste che vedono al primo posto l’esigenza, per gli operatori delle forze dell’ordine, di poter essere addestrati seriamente per contrastare il terrorismo di matrice islamica e difendere al meglio i cittadini, oltre alla necessità di assumere i 1.000 ragazzi idonei ai concorsi in polizia, stoppare il piano di chiusura di 251 presidi di sicurezza e colmare il clamoroso gap di ufficiali di polizia giudiziaria, fondamentali per le indagini e l’intelligence.

Richieste che da mesi il Sap così si legge sul sito dedicato, pone sul tavolo del governo e del Viminale e che oggi diventano ancora più attuali dopo la strage di italiani a poche decine di chilometri dalle coste siciliane.