GRANDE SUCCESSO DI PUBBLICO ALLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO :" PINO PUGLISI, IL PRETE CHE FECE TREMARE LA MAFIA CON UN SORRISO"

Per il periodico Informa Sicilia di Giuseppe Parisi ***   ***   *** IO_1

 

Carlentini Santuzzi – venerdì sera 6 giugno us. alle ore 18.30 , nella chiesa di  Santa Tecla è stato presentato il libro:  “Pino Puglisi, il prete che fece tremare la mafia con un sorriso” edito da Rizzoli.

 L’iniziativa è stata sostenuta e organizzata dall’Ucsi di Siracusa in collaborazione con  “Radio Una Voce Vicina” , dalla parrocchia Santa Tecla che ha inserito l’evento nel programma dedicato alla celebrazione del venticinquesimo anniversario della fondazione della Parrocchia. Alla presenza di un vasto variegato pubblico, ha aperto l’incontro il parroco della chiesa di Santa Tecla, don Luca Gallina a seguire i saluti di  Michele Ruma  presidente dell’associazione “Radio Una Voce Vicina” e del consulente ecclesiastico Ucsi Sicilia don Paolo Buttiglieri.

Brillante relatore il giornalista Francesco Deliziosi, capo redattore del Giornale di Sicilia, allievo e amico di Padre Puglisi. Ha moderato  il presidente provinciale dell’Ucsi di Siracusa, Salvo Di Salvo. Presenti fra l’attento pubblico una qualificata  rappresentanza di tutte le associazioni di volontariato, culturali e sportive di Carlentini, il sindaco di Lentini Alfio Mangiameli, il vice sindaco del comune di Carlentini Angelo Ferraro, la scrittrice Brunella Li Rosi, il rappresentante nazionale dell’O.d.G. Sicilia, Santo Gallo e tanti altri di cui ci scusiamo sin d’ora per la mancata citazione “ad personam”, tanti ne erano.

Padre Puglisi è stata la prima vittima di mafia ad essere proclamato martire della chiesa. Per la prima volta la chiesa ha applicato il principio che vangelo e mafia sono incompatibili. Padre Pino Puglisi assassinato in odio alla  fede per far tacere la voce dei cristiani assomma in se tutti gli elementi del martirio come per i primi cristiani durante le persecuzioni  di Roma antica. Il suo martirio “moderno” costituisce un punto di partenza fondamentale per tutta la chiesa , che ha ribadito ancora una volta che non possono esserci “mezze misure” nella condanna della criminalità organizzata. Questa rivelazione forte è stata ribadita da Francesco Deliziosi, giornalista e caporedattore del “Giornale di Sicilia” autore del libro in trattazione, già  allievo di Don Puglisi al Liceo, con il quale condivise le  esperienze nel quartiere di Brancaccio.

E’ bene qui ricordare che Deliziosi fu componente della  Commissione diocesana per l’istruzione della causa di beatificazione di don Puglisi, e validissimo coadiutore col postulatore, Mons. Bertolone, fino al riconoscimento del martirio da parte della Chiesa.

Interessante l’introduzione del giovane parroco di Santa Tecla, don Luca Gallina:  “Per noi giovani sacerdoti don Pino Puglisi è un punto di riferimento e un testimone. E’ un maestro e ci dice che il vangelo e la legalità vanno insieme, che in questo modo si può costruire una società diversa, una società migliore”. Ritornando al calibrato e caloroso intervento di Francesco Deliziosi, sottolineiamo per i nostri lettori (chi non ha potuto partecipare ha perso un evento di eccezionale portata), alcuni passaggi essenziali. “Grazie alla parrocchia Santa Tecla, all’Ucsi di Siracusa e alla Radio Una voce Vicina  per l’invito e la sensibilità che ha nell’organizzare queste iniziative e grazie anche a tutti i presenti e a chi ci ospita in questa accogliente chiesa.

Ho conosciuto Don Puglisi a scuola, perchè era mio insegnante di religione, veniva a ‘strappare’ dalla nostra apatia, dai nostri vizi, i ragazzi e ci invitata a riflettere di più e meglio. Era una persona ironica ed autoironica ed accettava le nostre piccole beffe. Le sue orecchie ed il suo aspetto erano motivo di “divertimento” per noi ragazzotti di quartiere.

Ci ascoltava sempre e rideva con noi aggiungendo tante battute che per tutta la sua vita le usò per sdrammatizzare. Una cosa lo rendeva unico..non si tirava mai indietro nell’affrontare qualsiasi difficoltà.  Deliziosi poi si è soffermato sull’esperienza di Don Puglisi nel quartiere di Brancaccio di Palermo a partire dall’ottobre del 1990 diventando parroco.

 Nel libro si parla anche  della sua attività precedente essendo stato ordinato sacerdote negli anni ’60.

Quando i criminali per ucciderlo gli si pararono d’avanti, lui sorrise e disse: “Me lo aspettavo.”

Forte la frase di Don Puglisi che ci giunge come un monito: “A qualcuno fa comodo che l’ignoranza continui perché con l’ignoranza continua l’illegalità”.

Aggiunge il consulente ecclesiastico dell’Ucsi Sicilia don Paolo Buttiglieri: “Quella di Padre Puglisi, a ventidue anni  dalla sua morte, è una testimonianza come è ben sottolineato nel libro di Deliziosi, che non c’è possibilità di legame tra mediocrità e santità”.

Ci piace infine ringraziare il collega giornalista Salvo Di Salvo per le innumerevoli iniziative tutte di eccezionale caratura culturale di cui sì è fatto promotore e artefice anche, se non soprattutto, quale presidente dell’UCSI Siracusana, che rendono onore alla nostra città di Carlentini e non solo.

Grazie Salvo per esserci.

di Giuseppe Parisi