di Giuseppe Parisi
Da tempo e da più parti e devo dire anche con garbata perseveranza, ci viene chiesto di scrivere un’articolo “comprensibile” a tutti sul fenomeno delle scie chimiche e sull’HAARP. Speriamo con l’articolo che segue di essere riusciti a coniugare l’esigenza della chiarezza con la complessità dell’argomento e di aver così accontentato i miei amici e stimati lettori.
La sigla HAARP stà per High Frequency Active Auroral Research Program. L’area occupata dall’impianto (Alaska) è di circa 20 acri (80mila mq). Le antenne, connesse tra loro sono sostenute da 180 tralicci distanti dal suolo 20 metri circa. La antenne hanno due polarizzazioni: orizzontale e verticale. L’impianto di generazione dell’energia elettrica (serve per tutta la base) ha una potenza di circa 10 Mega Watt. Il trasmettitore è in grado di generare una potenza teorica di 3,6 Mega Watt, ma come tutti i trasmettitori di classe AB, la potenza lineare generata deve necessariamente essere irrorata al massimo, al 50% circa della potenza, non di più.
Gli studi condotti dall’ HAARP, partono da una installazione già da tempo collocata in Alaska ( 62.39º N, 145.15º W) accusata da molti sostenitori delle “ tesi del complotto” o per meglio dire “complottisti” per dirla in breve, d’ogni sorta di male terreno, partendo dal controllo mentale e proseguendo con la manipolazione del clima, l’innesco di terremoti e ultimamente letta sul social network di facebook anche sulla caduta prematura dei capelli e… ci fermiamo qui.
Ma nessuno ha dato notizia che, per quello che ci è dato sapere, che il “babau” di molti a noi risulta spento, almeno quello in Alaska, dal mese di maggio scorso, così come dichiarato dagli USA e verificato al di là di ogni annuncio ufficiale, da esperti dell’aria dal punto di vista radiantistico quali sono i colleghi radio-amatori di tutto il mondo.
L’HAARP, ufficialmente, dicamo allora, “era” un programma di ricerca e di fisica della ionosfera, condotto dall’Air Force Research Laboratory e dall’Office of Naval Research statunitensi. Il progetto di per se, non è mai stato segreto ed esiste anche uno studio di impatto ambientale che è accessibile in rete.
L’ HAARP era una vasta rete di antenne che immetteva nella ionosfera delle emanazioni radio ad alta frequenza per lo studio dell’atmosfera e della propagazione dei segnali radio (non a caso gli operatori chiedevano ai radioamatori di “tout le monde” di inviare conferme di ricezione).
E’ anche vero che la potenza irrorata di 3,6 milioni di watt circa (teorica) appare enorme ma se si pensa che questa è diluita nella ionosfera che è anch’essa enorme gli scienziati hanno calcolato che essa colpisce con un decimo di watt un metro quadrato di ionosfera, ergo una potenza molto ma molto modesta che non può influire in alcun modo a variazioni di sorta.
Se a questo ci mettiamo anche che la frequenza di trasmissione opera sui 10 Mhz la potenza di emissione di 3,6 milioni di watt si traduce di fatto alla potenza reale di una radio commerciale quale potrebbe essere quella Vaticana o di Monte Carlo molto vicina a 3megawatt. Ergo nessun pericolo per nessuno.
Ma, come diciamo questo a danno dei “complottasti”, siccome non siamo i detentori della verità, ci poniamo sempre il dubbio, che mettiamo a base di ogni conoscenza umana ed anche per completezza di informazione e riportiamo in sintesi le voci che circolano nel web almeno quelle di maggiore attendibilità, tralasciando l’ultima accusa, ovvero la caduta dei capelli, che, per quanto noi sappiamo, cadono da sempre sin dalla comparsa del genere umano sulla terra.
Secondo molti frequentatori del social network di facebook che scrivono sull’ HAARP o che fanno più semplicemente da tam-tam con copia e incolla, questo sistema di trasmissioni radio pare sia nato per individuare i giacimenti petroliferi e le miniere dato che le onde emesse rimbalzano in maniera differente a seconda di cosa rilevano nel sottosuolo, dove sono stati effettuati anche esperimenti di detonazione per verificare pure gli effetti delle onde così prodotte e diffuse dovute al rimbalzo.
Un altro modus operandi addebitato sempre all’HAARP è quello di inviare onde sempre più forti e focalizzati su un punto della ionosfera in modo che il suo angolo di salto efficacemente calcolato e indirizzato causi dei micro terremoti o addirittura dei veri e propri terremoti nelle zone che si desidera colpire. Alcuni attribuiscono l’ultimo disastroso terremoto accaduto in Giappone all’HARRP che ha generato, sempre in Giappone, prima del suo verificarsi, una sorta di aurora boreale che dicono, in quel Paese non può mai e poi mai avvenire.
Ma passiamo alle scie chimiche (altra responsabilità addebitata all’HAARP) viste da molti e ampiamente fotografate e filmate, le quali a quanto sembra, sono l’effetto visivo d’ irrorazioni da parte di aeromobili attrezzati allo scopo, che ad alta quota, scaricano nell’atmosfera carichi di sali di ammonio, ioduro d’argento, polvere di alluminio o altri prodotti e miscele più o meno sconosciuti ritenuti per lo più dannosi all’ambiente e quindi anche all’uomo, che permettono di sfruttare, rendendo l’aria più “densa”, le onde elettromagnetiche emanate dall’HAARP in modo che “i manovratori” del sistema possano controllare il vento, le precipitazioni e in senso generale, il clima.
Molti sostenitori di quest’ultima e più accreditata tesi fra tutte quelle enunciate, sono studiosi e scienziati di tutti i continenti, almeno così pare collegandosi a internet ed effettuando apposite ricerche dove, veri o falsi che siano, ne possiamo trovare un vero e proprio piccolo esercito.
Abbiamo fatto una breve descrizione “fotografica” dell’HAARP miscelandola con quel che viene detto in rete.
Sorge allora spontanea la domanda : Sarà vero quello che ci dicono le autorità USA sull’HAARP o hanno ragione i “complottisti” ?
Non lo possiamo, nè dobbiamo dirlo noi a cui spetta, da giornalisti, il compito di informare quanto più obiettivamente possibile i lettori.
Certo è che “Vox populi, vox Dei” … sino a prova contraria.