ROMA – PALAZZO DEI CONGRESSI – PIU LIBRI PIU LIBERI – 14a EDIZIONE

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Anche quest’anno, come ogni anno, da quattordici anni a questa parte, si è svolta la Fiera Nazionale della Piccole e Media Editoria – più libri, più liberi, promossa dall’Aie (Associazione italiana editori). E mai come adesso è forte il desiderio di libertà. In una Roma blindata, controllata, ispezionata, sorvegliata, ristretta, ma non chiusa, nel suo immaginario anello di “protezione” da attacchi alla cultura, alla religione, alla tradizione, alle libertà cui da tempi troppo antichi siamo abituati per rinunciarvi proprio adesso.

In un momento in cui muoversi in città significa incontrare militari, blindati, soldati e guardare tutti e tutto con sospetto, solo qui, in mezzo alle parole, alle pagine, alle persone che le scrivono e le diffondono, forse ci si può ancora sentire sicuri. Al riparo dall’ignoranza, dall’intolleranza, protetti dalla magia della cultura.

La manifestazione quest’anno si intitola “Per amore dei libri” e vi prendono parte 379 espositori, decine di scrittori; oltre 300 appuntamenti hanno caratterizzato una cinque giorni ricchissima anche di conferenze, spettacoli e laboratori per bambini.  Ad inaugurare la Fiera il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini:  “Ci sono dei segnali di ripresa che dipendono anche dall’andamento della crisi: è bene che ci sia un segnale di ripresa nella vendita dei libri”. “Abbiamo un grande lavoro da fare per recuperare un ritardo che ha il nostro Paese rispetto ad altri Paesi europei – prosegue Franceschini -. Un lavoro sulla lettura, la bellezza del leggere che è come andare in altre vite, in altri luoghi in altri tempi”.

Ed in effetti, muoversi all’interno del Palazzo dei Congressi, che rivive grazie ad occasioni come queste, è fare un viaggio nel tempo e nei luoghi. Viaggi che abbiamo effettuato anche grazie agli incontri ed alle interviste con alcuni autori “minori”. Minori rispetto ai grandi Camilleri, De Cataldo che ormai costituiscono un richiamo sicuro per le case editrici non proprio piccole. Siamo stati molto colpiti dalla giovane scrittrice che ha pubblicato una intricata storia d’amore ambientata nel 1928. Colpiti dalla determinazione della ventottenne autrice, dalla ricerca sottesa alla storia che si snoda nella verticalità dell’Europa (come direbbe Paolo Rumiz).

Per alleggerire il clima abbiamo assistito alla messa in scena del libro “La Strage dei Congiuntivi”, a cura dello stesso autore Massimo Roscia, accompagnato musicalmente dal Maestro Davide Zilli.

I due hanno stigmatizzato l’”itagliano” dei giorni nostri, fatto di      “attimini/secondini/apericena/skills/misunderstanding/comiungout” et similia che, trascurando la propria antica e nobile origine, scimmiotta patetiche anglofonie.  Scoprire che la nostra meravigliosa lingua comprende circa 800.000 lemmi (fonte: Vocabolario Treccani) e sapere (secondo gli studi di Tullio De Mauro) che, invece la lingua di comunicazione quotidiana, quella di uso comune, utilizza non più di 7.000 parole equivale ad utilizzare soltanto  l’1% del proprio cervello.

E pure male! E allora, ci sentiamo di riproporre l’invito della nostra professoressa di Lettere del ginnasio: “Leggete tutto, persino Topolino che, se non altro, è scritto in corretto Italiano.

 

Cliccando di seguito uscirete dal sito, ma potrete visionare alcune belle foto scattate da Antonio Parisi, inviato di Informa Sicilia

https://www.facebook.com/antonio.parisi.54/media_set?set=a.10208709364680715.1073741894.1509451927&type=3&pnref=story