INTERVISTA ALL’ATTRICE TEATRALE E CINEMATOGRAFICA
Di Damiano Conchieri
Foto di Michele Simolo
E’ bella, affascinante e possiede un fascino a dir poco magnetico Marilù De Nicola.
Attrice di spessore, ci rivela che cosa ricorda dei suoi esordi con un pensiero al futuro. Senza nemmeno tralasciare qualche sogno artistico!
Marilù, come ed a che età ti sei avvicinata al mondo dello spettacolo?
Ho cominciato da giovanissima. Non poteva mancare il concorso di bellezza. Essendo partenopea, ho partecipato a Miss Sud ma per caso. Ho accompagnato in quella occasione il mio fidanzato per le selezioni del ‘Più bello d’Italia’e mi sono ritrovata a fare questa esperienza, pioniera per tutto quello che c’è stato dopo.
Come ci puoi descrivere gli anni e il percorso della tua preparazione?
Subito dopo il concorso decisi di partecipare ad un corso per modelle ed indossatrici. Per diversi anni ho lavorato da professionista portando a casa ottimi risultati. Ma nel profondo del mio cuore e, dai giochi di bambina, sentivo di volere di più. Ecco i primi provini per la Tv e per il teatro amatoriale. Per affrontare tutto ciò ho frequentato una compagnia teatrale capitanata da Marco Corpo, figlio artistico di Croccolo. Mi sono ritrovata a condurre trasmissioni su emittenti regionali e, da lì, sono arrivate proposte sempre più interessanti. La vera scuola, poi l’ho frequentata a Roma partecipando a diversi laboratori e corsi per professionisti.
Si è sentita molto la differenza nel passaggio tra televisione e cinema?
Sì, per lo meno io ho avvertito questo distacco. L’esperienza nel cinema l’ho avuta solo da grande e credo di averla vissuta con una maturità diversa rispetto alla tv, essendo più giovane, mi era sembrate un gioco. Forse la differenza di età, forse la voglia di voler fare a tutti i costi un film per il cinema ho avvertito il distacco.
Credi che sia importante cominciare dal teatro come esperienza?
Penso che sia fondamentale, non esiste esperienza artistica più difficile. Se fai ‘commedia’ devi gestire memoria, movimenti, uscite sotto gli occhi interessati e critici degli spettatori, ripetere la scena con un ciak non è proprio possibile… Altra cosa fondamentale è che nel teatro ti viene trasmessa la disciplina che ti riporti in qualsiasi altra esperienza artistica.
Qual è stato il lavoro teatrale fra i tuoi a cui ti sei sentita più legata?
Mi lego ad ogni lavoro e ad ogni personaggio che interpreto con la stessa intensità. Se devo scegliere mi ha divertita tanto e coinvolto il mio ultimo personaggio: ‘La signora delle Camelie’ che abbiamo proposto in una chiave ironica esasperata.
Il tuo autore teatrale preferito?
Stefano Benni.
Un attore a fianco del quale ti piacerebbe recitare in un film o in una piece teatrale?
Mi piacerebbe tanto lavorare con Carlo Verdone per il cinema che è una stella irraggiungibile a teatro con Gigi Proietti. Non a caso per ‘La signora delle Camelie’, nel mio ultimo spettacolo al Teatro Manzoni di Roma, mi sono ispirata alla scena epocale del Conte Duval e signora che lo stesso Proietti ha interpretato magistralmente.