La sezione fotografia della mostra Divina Bellezza by International art prize Giotto

La prestigiosa manifestazione artistica “Divina Bellezza” mostra istituzionale si è svolta a Ortigia, nella Biblioteca e sala Museo Elio Vittorini in via Roma 31, presso il Palazzo del Governo dal 11 / 10 al 16/10, con il patrocinio del Libero Consorzio di Siracusa per concessione del Commissario Straordinario Dott. Domenico Percolla.

La manifestazione, ideata dalla Critica d’Arte e Scrittrice Dott. Melinda Miceli, con Giurati di altissimo spessore, testimonial di diverse eccellenze del Sapere sia artistico che scientifico del nostro Paese, ha avuto patrocini morali di riviste come, Corriere Nazionale, Informa Sicilia e Enciclopedia d’arte italiana, Globus, molto noti nel mondo culturale, solo alcuni dei quali dove scrive ed opera il critico d’arte Melinda Miceli. Le opere sono state divise in più sezioni, per poter cogliere le particolarità degli stili, a volte distanti, ma accomunati dalla passione per l’accurata esecuzione e la ricerca di un senso profondo della Realtà visibile e trascendente. Alcuni ex aequo indicano questa volontà di superare la classica dicotomia antico- moderno. La spettacolare sezione fotografia e digital art ha presentato grandi nomi come Paolo Andrea Guerrazzi Nordio, Sebastiano Cosimo Auteri, Sandro Masala e il nuovo talento Davide Mastrioanni. Segue la lettura critica del presidente onorifico Dott.ssa Melinda Miceli.

Mare e cielo. Paolo Andrea Guerrazzi Nordio. Primo sezione fotografia classica

Secondo la Critica del Giudizio kantiana, quest’ immagine che apollinea non è, può essere intesa dal senso del sublime, secondo la categoria del bello classico. Essa è la visione apocalittica di un mare in tempesta che emette energia è forza ancestrale; I colori scuri, inquietanti, apocalittici ben rappresentano la linea del tempo contemporanea, difficile e contrastata, laddove i marosi lasciano a riva ricordi senza vita di uomini, animali e piante. La luce, a forza, penetra tra gli squarci delle nubi, rendendo ancor più livido il sovrapporsi delle onde. Quest’istantanea è il manifesto perfetto per una nuova Sturm un drang che, attraverso la Poesia, la cura dell’Anima e la ricerca delle radici culturali, stimoli le coscienze addormentate.  Il mare è una porzione d’eternità che chiama come la nostra anima. La sua è l’eterna voce dell’infinito e il tempo. Parla con parole lontane attraverso il movimento delle sue onde, così come all’alba della creazione, quando la luna illuminava un mondo semideserto. Il mare à volte non ha né sentimenti né pietà e disprezza i codardi. La profonda vertigine di questa foto fa comprendere che il mare è bello anche in tempesta, perché la felicità si trova non solo nella pace ma anche nella lotta perché è nell’abisso del mare che si rispecchia il cielo.

Behind the windows. Sebastiano Cosimo Auteri . Primo sezione fotografia d’avanguardia. 

Dietro le finestre un mondo surreale e fantastico, la pellicola evoca sensazioni del subcosciente che superano la barriera del mondo razionale. Elisa ogni preoccupazione estetica e morale, la luce è racchiusa dal  reticolato metallico e prospettico della finestra e cade dall’alto per far evincere  in evidenza cercatori di legno; essi scalano bottiglie di vetro che racchiudono calle dai lunghi gambi. Il bianco/nero ne espande la visione con un color granding che traspare ed esalta il controluce. Immagine d’Autore molto suggestiva per rappresentare la ricerca continua di superare il mare della mediocrità in cui è si svolge la vita quotidiana. Il reticolato metallico come una matrix olografica è l’ostacolo da superare per vivere nell’infinito le altre dimensioni. Frutto di un’ articolata illusione della mente la figurazione di Sebastiano Cosimo Auteri ha chiari rimandi alla quotidiana trappola dell’esistere legata all’apparire che ferisce il vero Essere biblico anelante la libertà priva di condizionamenti materiali e spirituali.

Opera 2. Sandro Masala. Primo sezione digital art. 

L’opera n°2, fa parte di una uno studio dal titolo “a tutto tondo”, non ancora concluso, dove la ricerca ha come punto focale, le rotondità del corpo femminile, quale sintesi di sensualità e di perfezione. Essa non si svela allo stesso come un nudo di donna volgare nella sua rappresentazione, ma, lascia la possibilità di perdersi tra forme, a volte esplicite, altre velate se non nascoste, attraverso una profonda ricerca grafica, che trovi le cromie, i tratti di pennello digitale, le texture più adatte al risultato finale, per coinvolgere lo spettatore, e portarlo nel mondo  creativo dell’artista. Masala rappresenta corpi nudi, ma di bellezza classica, pudicamente sfumati tra nuvole di colore, come stampe moderne, eppure intensamente vivi. Le opere di questo ciclo vogliono rimandare alla difficoltà di essere se stessi, in un mondo sempre più virtuale, ma essendo polisemiche si vestono di arcani significati individuali da disvelare. 

Donnantica. Davide Mastroianni. Primo sezione fotografia storica. 

La seduta di pietra come la volta a crociera e le pareti antiche ricordano dame fuggitive, come Francesca, cavalieri esausti e feriti che posarono il capo sulla panca austera. La magia di quest’ immagine è palpabile e ottenuta per “sottrazione”; nessun orpello, solo la meraviglia di un angolo antico che si fa arte sulla pellicola, attraverso l’uso delle luci e delle ombre che plasmano la prospettiva, creando il riflesso di un’apparizione vacua. La nebbia, elemento intangibile e simbolo di evanescenza, regala il ricordo sfumato di una donna antica che vaga tra i colori notturni della medievale Civitella del Tronto. Un anfratto misterioso, illuminato da antiche, elegantemente semplici lanterne in una cittadina medioevale ci riporta alla fabula dell’onirica e magica età di mezzo per comprendere che ogni ciclo storico si compie per poi tornare. Nulla nella manifestazione umana è compiuto solo il dono del creato, dalla cui perfezione l’uomo si è allontanato”.

Dott. ssa Melinda Miceli critico d’arte