Anna Concetta Porcino, nome d’arte Ancopo Art, nota al pubblico per le innumerevoli mostre svolte, premi e interviste, dedica due opere al conflitto Russia Ucraina, tema della mostra Tribute of the peace svoltasi a Ortigia dal 13 al 18 giugno, Palazzo del Governo, Siracusa. La prima dal titolo segnaletico O mia bela Madunina, gotica nel segno, pop nella scelta cromatica, questa preziosa e suggestiva tela, celebra la spiritualità di Milano. La Bellezza si esplica in molteplici modi, diventando fiori e forme femminili o tramutandosi in guglie di pietra luminosa, archi rampanti punteggiati sul far della sera. Il leone simbolo di forza, delimita la piazza e fronteggia i palazzi storici, preparando la strada del cambiamento come nel vangelo di San Marco. Nella scena quella strada illuminata si fa soggetto insieme alla dama, sontuosamente vestita, rivolta verso lo spettatore mentre tiene un mazzo di fiori simbolo di rinascita; sulla via che porta alla Cattedrale di Milano, si notano delle colombe simbolo di pace e rinascita nel cristianesimo.
La Donna di Anna Concetta Porcino, creatura elegante stata scelta dal Divino per accoglierLo nel mondo, è un essere da amare e lasciare libero di “camminare” verso quella cattedrale che indica la via, una sorta di faro che illumina il suo destino nel deserto del reale, segnalato da un “sole gotico” che rievoca avvenimenti medievali incombenti nella contemporaneità. Un’opera carica di simbologia laddove la sera diventa momento di riflessione, di una spiritualità rappresentata con le ombre gotiche dell’ inquietudine, tra figure e simboli. L’opera dal titolo La catena dell’amore incondizionato,
ci fa rinvenire la forma piramidale che indica l’origine divina dell’Energia d’Amore sprigionata dalle tre Figure sacre. Un giovane Uomo bacia il capo della Sposa bruna che, a Sua volta, bacia e tiene tra le braccia un Bimbo. I pigmenti dei colori forti primari riflettono il Sacro e il senso dell’Infinito, è rappresentato dalla luce che disegna un otto disteso come un nodo.
Originale l’idea di dipingere di rosso le unghie della Madre. “Entrare” nell’anima dell’artista richiede sempre rispetto e cautela, per non far dire all’Opera ciò che noi desideriamo vedere, tuttavia lo smalto è un particolare che richiama drammaticamente la visione, apparsa sui media, di una povera mano che emerge, come monito eterno, dalle macerie della guerra in Ucraina. Mano di una donna che aveva carezzato, forse poche ore prima, qualcuno di amato. Mano che magari aveva scritto a familiari emigrati e che non potrà più farlo. Allora, nonostante sia inusuale una Madonna dalle unghie colorate, questa scelta è perfettamente coerente con la vita di una Madre sempre dalla parte di chi soffre e di chi ama, una madre che appartiene ad un universo spirituale ma contemporaneo, una madre da invocare per chiedere la Pace.
D.ssa Melinda Miceli critico d’arte