Matthias Graziani presenta «La voce del crepaccio»: un thriller nordico, dove leggenda, mito e omicidi s’intrecciano sullo sfondo delle Dolomiti

«Come una creatura crepuscolare discende tra i larici e gli abeti, in mezzo ai grovigli di rami morti. Si lascia alle spalle le acque ghiacciate che cadono a picco, si muove goffo e feroce in mezzo alla rugiada e alle colonne oblique di luce».

«La voce del crepaccio» è il terzo thriller scritto da Matthias Graziani, noto scrittore altoatesino quarantatreenne, già acclamato dalla critica per «Sottopelle»: il suo primo romanzo investigativo. In quest’ultimo – «La voce del crepaccio» – in uscita il 17 ottobre, si respira un’atmosfera prettamente nordica e carica di suspense. Ambientato nel novembre del 1989 a Feldberg, in Alto Adige, dove divampa un’ondata di terrore: il mostro, il leggendario Gletschmann, alias l’uomo del crepaccio, è tornato e con lui anche un’inspiegabile scia di sangue.

Un ragazzo, Julian Spitaler, visto con sospetto dagli abitanti del Paese, sa interpretare le “voci” della montagna e percepisce il pericolo imminente. Il commissario, Lara Boschi, è stata inviata lì nella valle per indagare sul primo omicidio: quello del giovane Mirko Ties, mentre la sua fidanzata, Miss Südtirol è stata rapita. Ma in quell’area non è solo lo spauracchio del “mostro” a destare preoccupazione: anche i manipoli di sbandati che si muovono liberamente e un losco individuo, Frieda, che, indisturbato, commercia in metadone e in bambini che sottrae alle famiglie per rivenderli al mercato nero di Bled, una città slovena ai piedi delle Alpi Giulie. Le vicende si intrecciano l’una con l’altra, ma i protagonisti sono sempre gli stessi: Julian, personaggio chiave per il suo legame arcano con la montagna e la vecchia guardia forestale Karl Kastner, pluridecorato eroe della Seconda Guerra Mondiale. Un romanzo investigativo avvincente, dai personaggi profondamente caratterizzati e dall’intreccio minuziosamente descritto, con scene a grande impatto emotivo. Sullo sfondo, trionfa la maestosità delle Dolomiti e una compenetrazione mitologica tra uomo e natura, come solo in Alto Adige accade.

Info biografiche

Matthias Graziani (1979) vive a Bolzano, è bilingue, lavora come insegnante e giornalista. La trilogia fantasy “La stirpe del vento” (2010, Armenia) segna il suo esordio nell’editoria e vende più di diecimila copie. “Sottopelle” (2016, La Corte Editore) è il suo primo thriller ed è stato apprezzato dal grande maestro del noir Andrea G. Pinketts. Partecipa con un racconto all’antologia “Notti Oscure” (2017, La Corte Editore). Con “Quel che resta del peccato” (2018, La Corte Editore) tinge di nero la sua Bolzano. Nel 2020, l’Accademia della Scrittura gli conferisce il primo premio per il racconto: “Vite cambiate”. Il 18 ottobre 2022 uscirà il suo secondo romanzo investigativo: “La voce del crepaccio”.