Pubblicato sul periodico “Informa Sicilia” di Giuseppe Parisi
Nell’immaginario collettivo l’evasione da un carcere è un’impresa epica anche romantica o eroica, sotto taluni versi se si vuole. Scavare un tunnel, segare le sbarre e calarsi con le lenzuola annodate, infilarsi in un sacco alla Montecristo, scappare per i tetti alla Casanova sono evasioni spettacolari, oggi leggendarie. L’evasione più celebre al mondo è di Frank Morris, che con uno sparuto gruppetto fuggì da Alcatraz. Il gruppo, scavò per anni e anni un cunicolo su pareti in calcestruzzo che li condusse in un corridoio, attraverso il tetto e le pareti a picco, scesero verso la baia dove si imbarcarono su una zattera auto-costruita. Solo al mattino furono ritrovate le teste finte nelle brande e fu dato l’allarme. L’FBI condusse una delle più grandi cacce all’uomo nella storia; tutto quello che fu ritrovato furono alcuni resti della zattera e dei salvagenti sulla spiaggia di Angel Island . Ecco allora che l’evasione diviene un’impresa epica quasi eroica e ci si fa anche un film di sucsesso con Clint Eastwood “Fuga da Alcatraz” e si patteggia per il detenuto più che con i carcerieri.
Ma in Italia non è così, non lo è più da anni, una volta forse il carcere era davvero galera di quella “tosta” e si usciva solo quando sino all’ultimo giorno non si scontava la pena. Impossibili le evasioni per permesso premio, inesistenti, che restavano un sogno, un miraggio nel deserto. Oggi no, i tempi cambiano.
Non ci sono più “eroi” , si fa per dire, si esce fuori dalle patrie galere con un permesso premio e con tanto di saluto del secondino che porta una pistola al fianco che è solo per fare moina, c’è ma è come se non ci fosse ad usarla poi non se ne parla altrimenti in galera ci và il secondino. Oppure si esce per incompatibilità con il regime carcerario ( Ligresti docet! ) o per decreto legge.
Fra un po’ ne usciranno tremila ma sono reati minori solo furtarelli in appartamenti o oltraggio a P.U. insomma davvero minori, nessun pericolo per i Cittadini dice il Capo del Governo Letta. E allora perché erano in carcere, diciamo noi ?
Basta un permessino, regolarissimo e legale e il gioco è fatto, se il prigioniero non rientra l’evasione è compiuta. Tutto regolare e secondo legge. Nessuno può obiettare, nessuno obietterà e tutti sono innocenti ovvero non colpevoli è la “legge” che vuole così ed è stata rispettata. Ovvero nessuno pagherà, scommettiamo ? Meno che meno il magistrato di sorveglianza, lui, “la legge” la conosce bene e l’ha rispetta, si è attenuto alle norme. Pagherà Pantalone, ovvero noi i cittadini che paghiamo le tasse e che non abbiamo alcuna tutela visto che di permessi premio ne sono stati concessi a iosa e più di un qualcuno non è mai più rientrato a scontare la pena.
Ma è tutto normale, anche questa è Italia, basta pensare a chi delle famigerate BR condannato con ben quattro ergastoli sul groppone è in libertà (ndr: quelli che hanno ammazzato sono al cimitero). Mentre fuori dalle mura del carcere da dove è uscito dalla porta centrale e con il saluto, il nostro Bartolomeo Gagliano, si apre una furiosa caccia all’uomo che viene giudicato dagli organi inquirenti “pericolosissimo, armato e pronto a tutto” insomma proprio un tipo da “permesso premio” . Elementare Watson ! Avrebbe esclamato il nostro Sherlock Holmes .
Così accade che ad un delinquente abituale, un criminale comprovato, un psicopatico che ha commesso omicidi, rapine, stupri, e udite udite, sul cui copioso “curriculum” pesa anche una condanna a dieci anni di reclusione da scontarsi presso un manicomio perché ritenuto da quel Tribunale incapace di intendere e di volere, da dove, lo diciamo per cronaca, fuggì, sequestrò una famiglia e si mise anche a sparare per strada, viene concesso un premio”.
Sorvoliamo sulle numerose rapine che forse sono gli atti criminali meno cruenti. Bene, anzi male, questo individuo, pluri ed efferrato omicida è stato riconosciuto degno di un permesso premio e rimesso di fatto in libertà.
Ora si parla di “evasione”… ci vuole coraggio a dirlo e pure a pensarlo. Allora vediamo … se il permesso è ineccepibile e concesso nel rispetto della “legge”, allora vuol dire che c’è qualcosa, più di un qualcosa che in questa “legge” non funziona.
Questa “legge” che ha consentito di concedere un permesso premio ad un criminale della taglia del Galliano e che ha messo in allarme tutti i cittadini onesti e laboriosi in ogni angolo del nostro Paese, creato allarme sociale e ansia nelle famiglie perchè chiunque, diciamo, chiunque, potrebbe trovarselo d’avanti e agitato tutta la Polizia Italiana e non solo quella che si è posta sulle ricerche dell’evaso, non funziona come dovrebbe.
Evaso un pericolosissimo criminale in permesso premio. A Scrivere questo ci scapperebbe da ridere se non fosse una cosa così seria e tanto grave. E poteva accedere solo qui da noi, nel paese di Ben Godi, nel Bel Paese insomma. Ma una cosa ci lascia ancora più atterriti da cittadini di strada dall’intelligenza media quali noi siamo, che in certi salotti in Tv vengono dette delle cose eccezionali, quali rieducazione del delinquente e altre amenità con riferimenti a questo e quel paese civile. Bhe! Allora ve lo suggeriamo noi un paese “civile” a quale far riferimento, a quello che in materia di libertà è il porta bandiera universale, agli Usa, dove in certi States un criminale così o per gas o per sedia elettrica non sarebbe più qui fra noi a far tremare di paura per i nostri cari, tutti i cittadini onesti e laboriosi.
Non siamo per la pena di morte sia chiaro e ci siamo battuti per questo e continueremo a farlo, ma per una pena da scontarsi nella sua interezza per reati di questo tipo, si.
Una volta giunti al giudizio definitivo si deve pagare il giusto prezzo che la società civile ha stabilito attraverso i suoi organi istituzionali quali lo è un Tribunale giudicante quando emette una sentenza definitiva. Nessuno sconto e nessun permesso per questa tipologia di reati, ma scontare la pena per intero così come stabilito dai giudici, questo si.
Allora e solo allora la “legge” sarà “legge”, dura lex sed lex. Di questo ne siamo convinti assertori e lo invochiamo. Giuseppe Parisi