Pasquale Viscuso maestro d’arte dall’abilità e dalla notorietà indiscussa, testimoniata da tutte le Enciclopedie nazionali ed estere che contengono il suo nome e da numerose collettive e personali di spessore, viveva a Catania.
L’artista la cui biografia è ampiamente da me trattata su Enciclopedia d’arte italiana è stato nominato Accademico di merito da AIM Accademia italiani nel mondo di cui sono Presidente Onorifico. La motivazione “per la traccia artistica indelebile nel panorama culturale siciliano impressa dalla Sua arte magistrale dai temi epocali”. Ricordiamo a tal proposito alcune opere ironiche del nostro tempo: Covid 19, Notre Dame, la Guerra.
Terzo posto di merito per la pittura astratta al Certamen internazionale letterario e artistico sulle Cattedrali indetto dal critico d’arte Melinda Miceli. Primo posto a International art Prize Giotto 2019 sezione pittura astratta. Segue la recensione sulla Sua Opera Notre Dame astratta. Tempesta magnetica.
“Viscuso estrae dalla sua intuizione un proprio alfabeto primitivo, che proviene
da un’indecifrabile linguaggio arcaico, e nello svuotarsi del suo calligramma l’artista mette in scena l’accettazione volontaria e sapiente del caso all’interno di una sperimentazione visibile nelle cromie, delle superfici, nelle vivaci tinte pastello, mai troppo sature che mostrano audaci segni intenti ad indagare il profilo ineffabile dello spazio e del tempo. Su questa grande tela, la tragica emozione dalla visione di un fuoco enorme viene fatta sfigurare tra apocalittici e disintegrati dietro l’apologia di una memoria comune millenaria. La
Cattedrale per eccellenza si fa simbolo astratto di uno spazio interiore riposto dentro la storia. In questa trama segnica di un alfabeto estetizzante e smagliante di colori, sembra di trovare le tracce di un cimitero-tempio del regno cristiano di tutti i francesi di Luigi, il campanile che fa ombra al municipio, l’incoronazione di Napoleone, sentire il Te Deum e le campane e tutte le
anime diverse di cui la cattedrale di Parigi riesce a farsi sintesi. Le basi storiche, teologiche e politiche del gotico e del regno cristiano emergono tra le sue vetrate e le sue geometrie di simboli brulicanti che sembrano tratteggiare un algoritmo medievale, con i cantoni a sesto acuto, con
una sua melodia, gargoyle e aggiunte incluse. L’intento di ripensare il rapporto dello stato con le religioni è espresso in questa tela sulla strada di una nuova laicità attorno a un simbolo vivo di unità, emanante un messaggio che, dalle mura annerite della grande chiesa andata a fuoco, si irradia all’Europa continentale invitando a proiettare lo sguardo in avanti. Colpiti dalla bellezza della sua architettura, dai suoi tesori straordinari, il cambiamento del vocabolario figurativo cui siamo abituati, volgendo ad astratto, appare oggi come il più profondo dei trattati di pace dell’umanità.
Sta proprio nella struttura della figurazione in espansione ritmata e modulata da audaci segni, scandita dai colori matissiani puri, il messaggio altisonante, ovvero l’omaggio al gotico di Notre Dame nell’opera di Pasquale Viscuso”.
Terzo posto di merito per la pittura astratta al Certamen internazionale letterario e artistico sulle Cattedrali indetto dal critico d’arte Melinda Miceli. Primo posto a International art Prize Giotto 2019 sezione pittura astratta. Segue la recensione sulla Sua Opera Notre Dame astratta. Tempesta magnetica.
“Viscuso estrae dalla sua intuizione un proprio alfabeto primitivo, che proviene
da un’indecifrabile linguaggio arcaico, e nello svuotarsi del suo calligramma l’artista mette in scena l’accettazione volontaria e sapiente del caso all’interno di una sperimentazione visibile nelle cromie, delle superfici, nelle vivaci tinte pastello, mai troppo sature che mostrano audaci segni intenti ad indagare il profilo ineffabile dello spazio e del tempo. Su questa grande tela, la tragica emozione dalla visione di un fuoco enorme viene fatta sfigurare tra apocalittici e disintegrati dietro l’apologia di una memoria comune millenaria. La
Cattedrale per eccellenza si fa simbolo astratto di uno spazio interiore riposto dentro la storia. In questa trama segnica di un alfabeto estetizzante e smagliante di colori, sembra di trovare le tracce di un cimitero-tempio del regno cristiano di tutti i francesi di Luigi, il campanile che fa ombra al municipio, l’incoronazione di Napoleone, sentire il Te Deum e le campane e tutte le
anime diverse di cui la cattedrale di Parigi riesce a farsi sintesi. Le basi storiche, teologiche e politiche del gotico e del regno cristiano emergono tra le sue vetrate e le sue geometrie di simboli brulicanti che sembrano tratteggiare un algoritmo medievale, con i cantoni a sesto acuto, con
una sua melodia, gargoyle e aggiunte incluse. L’intento di ripensare il rapporto dello stato con le religioni è espresso in questa tela sulla strada di una nuova laicità attorno a un simbolo vivo di unità, emanante un messaggio che, dalle mura annerite della grande chiesa andata a fuoco, si irradia all’Europa continentale invitando a proiettare lo sguardo in avanti. Colpiti dalla bellezza della sua architettura, dai suoi tesori straordinari, il cambiamento del vocabolario figurativo cui siamo abituati, volgendo ad astratto, appare oggi come il più profondo dei trattati di pace dell’umanità.
Sta proprio nella struttura della figurazione in espansione ritmata e modulata da audaci segni, scandita dai colori matissiani puri, il messaggio altisonante, ovvero l’omaggio al gotico di Notre Dame nell’opera di Pasquale Viscuso”.
Dott.ssa Melinda Miceli critico d’arte