Per il periodico Informa Sicilia, di Anna Rita D’Amico *** *** ***
Su facebook uno dei più noti social network imperante sul web, è da poco comparso il blog “Officina Lentini” subito visitato da molti contando ad oggi ben 768 iscriti. Come ci tiene a precisare Alessandro Sudano, uno dei suoi ideatori, è e vuole essere un “laboratorio di costruzione della Lentini di domani.” Progetto ambizioso sicuramente ma anche stimolante per la qualità delle idee che vi circolano che sono una vera e propria “brainstorming” . Ma sentiamo dallo stesso Alessandro di cosa si tratta.
D. Sig. Sudano, perché “Officina”?
R. Perché noi vogliamo essere un momento non solo d i elaborazione e riflessione, ma anche “manutenzione” e “monitoraggio” della città, nel senso che tante cose, anche piccole, potrebbero essere fatte per renderla più accogliente e vivibile. Sul piano politico si mira ad unire sotto la stessa bandiera tutte le forze che a Lentini pensano si debba chiudere definitivamente la pagina amministrativa targata pd ma, nello stesso tempo, non si riconoscono in alcun gruppo o partito rappresentato in consiglio comunale.
D. Quindi solo gente completamente nuova per il futuro?
R. Si,non è assolutamente auspicabile la riconferma di alcuno dei 20 consiglieri comunali attuali, visto che tutti, in misura naturalmente diversa, sono corresponsabili dello stato di asfissia sociale ed economica della città.
D. Quindi, a quali forze vi rivolgete?
R. Alle forze territoriali, ambientaliste e anti mafiose in primis, poi non nascondiamo grande attenzione verso il mondo che gravita attorno al movimento cinque stelle.
D. Quali sono le idee peculiari?
R. Riduzione sostanziale dei costi della politica, urbanistica conservativa e non espansiva, sviluppo economico eco-sostenibile, prevenzione seria del disagio giovanile, ristrutturazione della macchina comunale, centralità della questione del centro storico, legalità basata su atti concreti invece che declamazioni. Insomma a Lentini serve una terapia d’urto per uscire dal tunnel della stagnazione e del malgoverno e che solo con una svolta politica radicale e una nuova classe dirigente alternativa all’attuale potremo sperare in qualcosa di buono.